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Le elezioni a Formia, una città ed un territorio sotto il tallone della camorra, come tutto il Basso Lazio. Non una parola è stata spesa durante questa campagna elettorale da parte del PD, di SEL e del centrosinistra sull’asfissiante radicamento mafioso e sul condizionamento della vita pubblica. VERGOGNATEVI TUTTI!!!

Doveva essere il tema centrale di una campagna elettorale ed, invece, nessuna parola è stata spesa sul tema della proprietà del territorio formiano e del resto della provincia di Latina.
Si parla di occupazione e di sviluppo economico ma nessuno ci spiega con quali capitali si vogliono realizzare e su quali terreni si vogliono realizzare le opere, dal momento che la camorra è ormai proprietaria di quasi tutto nel sud pontino.
Solo stamane, a chiusura della campagna elettorale, appare timidamente sulle cronache un riferimento molto vago al disegno di taluni che… vorrebbero cementificare il territorio formiano.
Vorrebbero cementificare – è stato detto -, non completare la cementificazione, perché ormai è quasi tutto cementificato.
C’è solo da scoprire, nome e cognome, DA CHI è stato cementificato.
E questo una classe politica seria avrebbe dovuto chiedersi e non si è chiesto perché le responsabilità sono di tutti, nessuno escluso, di coloro che hanno cementificato ed anche di coloro che lo hanno consentito e, peggio, soprattutto di quanti hanno visto e hanno taciuto, facendo finta di non vedere.
Vigliacchi.
Mafiosi anch’essi, oggettivamente se non soggettivamente.
Mafiosi più dei mafiosi acclarati e dichiarati.
Nelle liste di candidati durante queste elezioni comunali a Formia abbiamo individuato parecchi nomi sospetti ed abbiamo chiesto alle forze dell’ordine formiane, tramite questo sito e la nostra pagina Facebook, di verificare nome per nome interrelazioni familiari ed amicali dei singoli candidati per accertare se ci sia stata o meno la mano della camorra, come noi sospettiamo al pari di quanto abbiamo sospettato per le passate elezioni amministrative ad Itri.
A Formia sono stabilmente presenti e residenti esponenti – e loro familiari – di molti clan della camorra ed è doveroso sospettare che questi, votando, cerchino di avere nel palazzo municipale propri rappresentanti o, comunque, consiglieri, assessori, funzionari… “amici!”.
L’inchiesta “Formia Connection” mise in luce già anni fa certi collegamenti fra spezzoni del mondo politico del Basso Lazio con appartenenti a famiglie camorristiche.
Peccato che qualcuno non abbia voluto approfondire ed ha chiuso la pratica lasciando ignota tutta la galassia di… “amici” o… “amici degli amici” di camorristi, di compari, comari e parenti di boss che vivono indisturbati, con probabilmente una rete di sostegno inimmaginabile nei partiti e nelle stesse istituzioni sulla quale mai nessuno finora ha voluto che si indagasse come si dovrebbe.
Qualcuno parla di una cupola massonica-politica-mafiosa particolarmente attiva nel Basso Lazio per far tenere un profilo basso nell’investigazione.
E’ innegabile, infatti, che mentre al livello militare le mafie vengono combattute più o meno bene soprattutto per merito delle DDA di Napoli e di Reggio Calabria e, da quando è arrivato il Procuratore Pignatone nella Capitale, anche di quella di Roma, ma, al contempo, è altrettanto vero che il profilo è basso in quanto quello più alto- delle collusioni mafie. politica-istituzioni – raramente è stato sfiorato e, quando è stato lambito (come appunto nel caso della “Formia Connection”, ma per certi aspetti anche nel “caso Fondi” che andrebbe tutto riletto, da cima a fondo, perché non ci ha convinto per niente) è stato subito chiuso!
Abbiamo visto il neo Governatore del Lazio Zingaretti molto impegnato a sostenere il PD ed i suoi alleati a Formia.
Noi non stimiamo affatto Zingaretti (non ovviamente come persona perché non ci interessa per niente), dopo il suo comportamento per quanto attiene alla lotta alle mafie prima come Presidente della Provincia di Roma e poi come governatore del Lazio.
Troppo partigiano, non obiettivo come politico e come uomo di governo, strabico e tutto teso a parteggiare per coloro disponibili ad indossare la maglia del PD o di SEL.
Ma se è sincero quando dice di voler combattere le mafie, qualche parola forte egli avrebbe dovuto e potuto
pronunciarla in riferimento all’asfissiante radicamento mafioso a Formia, a Gaeta, Itri, Sperlonga, Fondi, Cassino ed in tutto il Basso Lazio.
Silenzio di tomba, invece, come silenzio di tomba c’è stato ora come prima da parte del PD, di SEL e di tutti gli altri, ad accezione di PRC e M5S.
Quando il Sindaco di Formia ha negato recentemente la presenza mafiosa a Formia un’opposizione seria avrebbe dovuto alzare le barricate e costringerlo a dimettersi immediatamente ed a chiedere scusa ai cittadini non solo di Formia ma anche degli altri comuni del sud del Lazio.
Tutti zitti, invece.
VERGOGNATEVI perché le maggiori responsabilità sono proprio di quella “opposizione” che tutto è fuorché opposizione.