E’ IL 13 MARZO 1996 – Carmine Schiavone è negli uffici del Comando di Latina per sottoporsi a quelle che, alla fine, sarà una giornata intera di deposizione.
E il cassiere del clan dei casalesi è un fiume in piena, che pur tra qualche errore di memoria (si è attribuito tra i 50 e i 70 omicidi in prima persona e oltre 500 come mandante), non tralascia dettagli: “Per la mia attività ero a conoscenza di tutti gli interessi del gruppo camorristico e prendevo parte attiva alle decisioni operative, registravo gli introiti del sodalizio verificando ogni mese la natura la portata degli interessi stessi”.
L’interrogatorio è posto in relazione a un’indagine su diversi fenomeni criminosi riguardanti la provincia di Latina e il collaboratore racconta che “il clan dei casalesi da moltissimi anni ha avviato, nella provincia di Latina, un’opera di infiltrazione e di investimento degli illeciti introiti comunque ricavati. Non era solo il mio gruppo ad avere interessi in terra pontina perché, parlando con i capi zona nostri, avevo notizia della presenza di esponenti di tutte le mafie nazionali che fungevano da referenti locali dei gruppi dai quali provenivano”.
13 MARZO 1996.Esattamente 20 anni fa!!!!!
Sono 20 anni che Carmine Schiavone ha detto nel Comando di Latina quello che tutti ormai sanno e non si capisce il “perchè” non si sia voluto adottare una strategia efficace per contrastare il fenomeno del radicamento mafioso in provincia di Latina.Tutte inchieste,a spizzichi e bocconi,dalla “Formia Connection” alle “Damasco”,peraltro andate a finire come sappiamo,senza una visione unitaria,un quadro d’insieme e che hanno portato a niente o quasi.Colpa dei magistrati? No,signori,perché se ai magistrati non vengono portate le carte e le prove ,essi non sono nelle condizioni di poter decidere!!!!!!!!! Ci sono stati “fatti” che sono rimasti nell’ombra e dei quali non si parla .Quella morte misteriosa del Comandante della Compagnia della Guardia di Finanza di Fondi,il Capitano Fedele Conti! Qualcuno ha detto che era “un pazzo”,un “depresso”.Non é affatto così e noi che abbiamo avuto modo di conoscere curriculum,familiari,amici stretti ed ambiente nel quale é nato e cresciuto,possiamo dirlo a voce alta,più e meglio di qualunque altro.Noi,prima di parlare,siamo soliti andare al fondo delle cose,per tentare di capire cosa c’é “dietro”.La nostra autonomia da tutto e da tutti –ripetiamo per chi non l’avesse ancora capito ,TUTTI – ci mette in condizione di operare a 360 gradi:Ma,poi,ci sono altri fatti,ben saldi nella nostra memoria – dalla “decapitazione” di V.Prefetti vicario come la Dottoressa Ingenito e Prefetti come il Dr.Frattasi – che provano che coloro che vogliono operare secondo quanto le leggi prescrivono non sono considerate persone gradite in provincia di Latina,una provincia dove,come ha detto un Presidente del TAR del capoluogo pontino “la legalità é un optional”. Siamo soli,purtroppo,a combattere su un territorio devastato da tutti i clan nazionali ed internazionali,oltre che dalla corruzione e dall’omertà.Ma,grazie a Dio, abbiamo la determinazione,la voglia e – non é presunzione – le capacità di “capire” e di farci ascoltare nelle sedi che contano dalle persone giuste e che ci stimano .Non ci spaventa nemmeno il pensiero che qualcuno potrebbe progettare il ricorso a qualche espediente per “neutralizzare” qualcuno di noi perchè nell’Associazione Caponnetto vige il principio della “circolarità” delle notizie che si acquisiscono,un pò come nel pool di Palermo (quando noi diciamo che ….siamo l’Associazione Caponnetto !!!!!!!!!. Il nome che portiamo ha un senso,un significato che ci caratterizzano rispetto a tantissimi altri ).Talché,morto un papa,ce n’é subito pronto un altro,magari anche più bravo ed informato del primo.Non prendiamo soldi da NESSUNO e non dipendiamo da NESSUNO ,Vogliamo solamente ,essendo pronti a qualunque sacrificio,che la Giustizia e lo Stato di diritto non vengano calpestati e considerati …….carta straccia.Nient’altro !!!!!!! Fate quello che dovete fare e saremo i vostri più leali amici!…………………