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Le dichiarazioni di Carmine Schiavone. Quanti detrattori!!!

A noi non interessa il ” perché ” il collaboratore di giustizia Carmine Schiavone ha deciso di sparare quella raffica di interviste che stanno facendo tremare i polsi dei cittadini di tutto il Paese se non del mondo intero, considerato che i prodotti delle nostre terre e dei nostri mari raggiungono i mercati anche di altri Paesi.
Può anche darsi che egli lo abbia fatto perché, come va dicendo qualcuno della schiera di detrattori che si va formando in queste settimane,… , uscito dal programma di protezione va cercando qualcosa dallo Stato.
A noi interessa una cosa sola:
che alle sue indicazioni delle località in cui la camorra avrebbe interrato i veleni si stanno grado a grado trovando, purtroppo, dei riscontri drammatici.
Ci avrebbe fatto, pertanto, piacere che quelle sue dichiarazioni si fossero davvero rivelate… “un cumulo di fesserie”, come va dicendo qualcuno.
D’altro canto, se veramente quanto detto dallo Schiavone fosse “un cumulo di fesserie” perché la speciale Commissione parlamentare dì’inchiesta sui rifiuti che l’ha audito ha disposto il segreto sul contenuto delle sue audizioni?
Perché non si rendono pubbliche tutte le dichiarazioni che egli ha reso nel passato in vari sedi ed a varie autorità in modo da dare a tutti la possibilità di giudicare, sulla base delle singole realtà locali, se egli abbia detto la verità o meno?
E’ vero o non è vero che, con gli scavi che si stanno effettuando dopo le sue dichiarazioni in molti paesi della Campania, i fusti di cui ha parlato Schiavone stanno venendo alla luce?
E’ vero o non è vero che nelle aree in cui si stanno trovando i fusti di veleni il numero dei morti per malattie tumorali è aumentato ed aumenta sempre più in maniera vertiginosa?
E perché si sta intervenendo solamente ora – dopo che egli ha denunziato pubblicamente l’indifferenza e l’inerzia delle istituzioni – che la gente sta morendo?
Possibile che eserciti di Vigili Urbani, poliziotti, carabinieri, finanzieri, guardie forestali, sindaci, assessori, consiglieri, esponenti politici, parlamentari, uomini di governo, per non dire di prefetti, questori, presidenti di giunte regionali, provinciali e vattelapesca non si siano mai resi conto di qualcosa di sospetto stava avvenendo nei loro territori?
Possibile che nemmeno uno delle migliaia, per non dire milioni, di camion che hanno attraversato – e che, purtroppo, secondo alcuni, continuano ad attraversare le nostre strade in direzione nord-sud – sia stato mai intercettato, seguito e controllato per vedere dove andavano a sversare il loro contenuto mortale?
E, inoltre, è mai possibile che tutti quei magistrati che hanno finora raccolto le dichiarazioni che lo Schiavone ha loro reso e ne hanno verificato la fondatezza si sono sbagliati dando peso ad un… cumulo di fesserie?
E perché qualcuno dei tanti dei quali Schiavone ha fatto i nomi non procede per calunnia nei suoi confronti?
Alla luce di tutte queste elementari considerazioni, non viene il sospetto che qualcuno stia tentando di delegittimare e screditare il pentito di camorra e tutti coloro, compresi alcuni magistrati, che gli hanno creduto dopo aver verificato la fondatezza di molte sue accuse?
Per quale motivo?
Per quale scopo?
Per perseguire quale obiettivo?
Abbiamo letto in questi giorni -non ricordiamo dove- di alcune proposte circa l’affidamento della gestione dei fondi necessari per “bonificare” (qualcuno dovrà spiegarci come si fa a parlare di “bonifiche” di terreni che risultano avvelenati fino a profondità eccezionali… ) ad organismi composti da soggetti appartenenti a quella classe politica che andrebbe tutta o quasi indagata per le sue responsabilità oggettive per questa situazione.
Stiamo attenti perché non vorremmo un giorno vedere gli stessi elementi che hanno avvelenato i nostri territori impegnati a fare i lavori per… disavvelenarli…
Ammesso sempre che ciò sia possibile.
Noi in questi giorni abbiamo chiesto alla Direzione Nazionale Antimafia di acquisire tutte le dichiarazioni rese da Carmine
Schiavone alla stampa parlata e scritta e di procedere di conseguenza.
Lo abbiamo fatto perché, a nostro avviso, una parcellizzazione delle inchieste non gioverebbe alla scoperta della VERITA’.
Al Procuratore Nazionale Antimafia Franco Roberti, di cui conosciamo ed apprezziamo la serenità e l’autonomia di giudizio, la dirittura morale, oltre che le capacità professionali, chiediamo:
l’arresto per calunnia o per procurato allarme dello Schiavone se ha detto un “cumulo di fesserie” o, invece, di tutti coloro che soggettivamente od oggettivamente si sono resi responsabili di questa immane tragedia.
Ai medici, invece, chiediamo un pronunciamento definitivo circa l’esistenza o meno di un nesso eziologico fra le patologie che stanno provocando la morte di migliaia di poveri disgraziati e gli interramenti di veleni nei rispettivi territori.