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Le chiacchiere stanno a zero: in Italia la disoccupazione dilaga. Altra manovalanza per le mafie!

Inps, la fotografia della crisi
I dati comunicati in occasione della scadenza di un anno dall’insediamento di Mastraspasqua diventano un’impietosa radiografia degli effetti della crisi economica sull’occupazione. Nell’ultimo anno quasi un milione di domande di disoccupazione con un incremento pari al 52, 2 per cento. Il ricorso alla Cassa integrazione ordinaria è quadruplicato, mentre quello alla straordinaria è aumentato dell’86,7 per cento. Secondo l’Inps i soldi stanziati dal governo e dalle Regioni sono abbondantemente sufficienti

Quasi un milione le domande di disoccupazione (precisamente 984.286) liquidate dall’Inps tra l’inizio di agosto dell’anno scorso e la fine di luglio del 2009: si tratta di un incremento, nel corso di un anno, pari al 52,2%. Il dato emerge nella relazione che Antonio Mastrapasqua, presidente e commissario straordinario dell’Istituto di previdenza, ha tenuto presentando i risultati raggiunti da un anno a questa parte, sotto la sua gestione.

Un dato che risente evidentemente della crisi economica, confermato dalle statistiche sulla cassa integrazione: dal primo settembre 2008 al 31 agosto 2009, invece, le ore autorizzate di Cassa integrazione guadagni superano la quota di 615,5 milioni, facendo segnare in un anno un incremento complessivo del 222,3%: la Cigo (Cassa integrazione ordinaria) è aumentata del 409,4% (408.919.363 ore), mentre la Cigs (Cassa integrazione straordinaria) è aumentata dell’86,7%, (salendo a 206.635.533 ore).

“La sfavorevole congiuntura economica che il Paese ha dovuto affrontare in questi mesi – afferma Mastrapasqua nella relazione – ha riversato sulle casse e sugli uffici dell’Inps la responsabilità di sostenere i lavoratori in difficoltà. Le ore autorizzate per i trattamenti di integrazione salariale hanno subito un massiccio incremento”. Capitolo pensioni: nel 2010 gli aventi diritto a quelle di anzianità saranno in aumento rispetto al 2009: l’Inps stima infatti nel bilancio previsionale che le persone con i requisiti saranno 176 mila rispetto alle 118 mila del 2009: si tratta di incremento annuale pari al 49%.

Mastrapasqua ha proseguito spiegando la situazione dal punto di vista del bilancio: da settembre 2008 a settembre 2009 sono state realizzate “una serie di innovazioni organizzative che hanno prodotto effetti sensibili sui conti dell’Istituto”, con maggiori entrate e minori uscite che sommate risultano pari a 3,788 miliardi. Tra le maggiori entrate, si segnalano 3,192 miliardi derivanti dagli incassi per recupero crediti (+12,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente). “Il bilancio previsionale 2010 prevede un risultato di esercizio positivo per 3 miliardi di euro e un avanzo finanziario superiore ai 4,5 miliardi” afferma il presidente e commissario straordinario dell’ente di previdenza.

“I numeri potranno essere migliorati” afferma Mastrapasqua, visto anche che il bilancio “è stato elaborato sulla base del Dpef, a sua volta già migliorato dalla Finanziaria 2010. Anche il 2010 offre spunti di tranquillità e serenità al sistema previdenziale italiano”, aggiunge. Il bilancio previsionale 2010 verrà trasmesso entro il 30 settembre al Civ (Consiglio di indirizzo e vigilanza). Per il 2010 l’Istituto prevede un incremento delle uscite pari a sei miliardi di euro: il 50% legato agli aumenti perequativi del monte pensioni, l’altro 50% agli ammortizzatori sociali. “Nonostante i maggiori esborsi – spiega Mastrapasqua – chiudiamo in utile anche il 2010”.

Mastraspasqua giudica più che sufficienti i soldi stanziati per la cassa integrazione: “Le risorse messe a disposizione dal governo per la cassa integrazione potrebbero essere addirittura quattro volte superiori al fabbisogno. I conti li faremo a fine anno ma con l’attuale andamento del ‘tiraggio’ (il consumo reale di cassa integrazione) il 2009 potrebbe costare meno di 4,5 miliardi di euro. Contro i 16 miliardi (compresi i 4 per la cig in deroga) messi a disposizione da Governo e Regioni”.

La presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, tuttavia, ha invitato a non abbassare la guardia: “Servono ammortizzatori sociali, formazione per il reinserimento dei lavoratori e supporto alle imprese”. Su questi temi, ha aggiunto, “tratteremo con il governo nei prossimi mesi”. D’accordo con lei il responsabile lavoro del Pd, Cesare Damiano: “Sottoscrivo la piattaforma di Emma Marcegaglia nei confronti del governo”. L’ex miinistro ha elencato nel dettaglio le proposte dei democratici: “Il governo convochi un tavolo di concertazione con imprese e sindacati e affronti il tema della riforma degli ammortizzatori sociali e del sostegno al reddito e all’impresa. Il Pd collaborerà a tutte quelle iniziative che portino verso questi risultati. Raddoppiare la durata della Cassa integrazione ordinaria – ha aggiunto l’esponente del Pd -, realizzare un assegno di disoccupazione universale al 60% dell’ultima retribuzione e stabilizzare i lavoratori precari della Pubblica amministrazione e della scuola sono misure che possono rappresentare una risposta forte e immediata”. Damiano ha concluso: “Abbassare la pressione fiscale sulle retribuzioni fino a 30mila euro, estendere la quattordicesima ai pensionati con un reddito fino a 1.200 euro al mese, indicizzare tutte le pensioni al costo della vita, dare credito alle piccole imprese familiari e sostenere l’innovazione della media e grande impresa sono interventi che costituiscono una piattaforma economico- sociale per l’autunno che il governo dovrebbe varare tempestivamente, prima che la situazione diventi irrecuperabile”.

(Tratto da Aprileonline)