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L’avanzata continua della camorra in provincia di Latina. Un nostro appello alla classe politica pontina non corrotta e collusa con le mafie

Salta il tappo e la provincia di Latina si accorge sempre di più di stare sotto il tallone della criminalità organizzata.

“Terra nostra” l’ha definita la camorra, terra che fa parte integrante, cioè, della provincia di Caserta.

Una banda di irresponsabili e di collusi ha tentato di negarlo fino ad ieri, con una campagna di disinformazione che non ha consentito alle popolazioni pontine di acquisire consapevolezza completa del grave fenomeno.

Oggi quelle popolazioni ne pagano le conseguenze.

Castelforte, Fondi, Gaeta, Formia, Minturno, Itri, Sperlonga, Terracina, Sabaudia, San Felice Circeo, Aprilia, Latina e così via rappresentano i capisaldi di un esercito in continua avanzata, esercito proveniente dal sud, ma che ha trovato via via reclute e solide alleanze indigene.

Oggi il fenomeno è drammaticamente sotto gli occhi di tutti e nessuno può continuare a negarlo.

Si pone, a questo punto, il problema del “come” combatterlo.

Ritorniamo all’antico problema del come impostare un’efficace azione di contrasto delle mafie, ammesso che si possa ancora fare qualcosa di serio e definitivo, tenuto anche conto del fatto che l’economia pontina è in larga parte in mani mafiose, che il tessuto sociale pontino è per lo più colpevolmente omertoso, che le classi dirigenti sono quelle che sono e, infine, che gli apparati locali dello Stato sono in parte largamente carenti.

Sono anni, infatti, che stiamo lamentando le carenze spaventose di un Comando provinciale della Guardia di Finanza, che, sul piano dell’azione contro le mafie in provincia di Latina, è come se non esistesse.

Non parliamo della Procura della Repubblica i cui vecchi vertici per anni sono stati quasi completamente inerti al riguardo.

Non nutriamo, perciò, eccessive speranze circa la prospettiva di un’inversione seria di rotta.

Vogliamo, malgrado ciò, rivolgere un ennesimo appello alla parte più sensibile e non corrotta e collusa con i mafiosi della politica pontina perché accetti il nostro invito a sedersi intorno ad un tavolo per elaborare un piano di azione che serva quanto meno a contenere l’ulteriore espansione delle mafie in provincia di Latina.