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L’attività investigativa sulla ECOCAR è partita da un esposto dell’Associazione Nazionale per la Lotta alle Illegalità e le Mafie “ANTONINO CAPONNETTO”, a firma del Dr Elvio DI CESARE

Nell’informativa sulla ECOCAR si legge che:

L’attività investigativa oggetto delle presente informativa riepilogativa trae origine da due missive/esposto inviate, tramite il Comando Gruppo della Guardia di Finanza di Formia, alla Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia –, nel mese di luglio del 2014, dall’Associazione Nazionale per la Lotta alle Illegalità e le Mafie “ANTONINO CAPONNETTO”, a firma del Dr Elvio DI CESARE, nei quali si palesavano delle irregolarità commesse da funzionari e/o amministratori del Comune di Gaeta. In particolare negli esposti era rappresentato che:

– la ECO. CAR. S.r.l., titolare del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti nei comuni di Gaeta e Minturno, oltre che in altri paesi del Lazio e della Campania continuava, di fatto, ad espletare servizio benché colpita da interdittive Antimafia emesse dalle Prefetture di Caserta, Roma e Catania;

– il Comune di Gaeta, benché avesse provveduto alle previste comunicazioni relative alla risoluzione del contratto di appalto in essere con la ECO. CAR. S.r.l., non aveva provveduto né all’assegnazione dell’incarico alla seconda classificata nella gara a suo tempo effettuata né all’indizione dei una nuova gara;

– il Comune di Gaeta avrebbe consentito, contravvenendo alle norme di legge in materia, la realizzazione di edifici in Via Bologna, Via Garibaldi e Via Ancona, tutte situate nei pressi del Cimitero;

– il Comune di Gaeta avrebbe accettato, nel dicembre del 2004, circa ottomila domande di condono edilizio, sebbene i termini fissati per la presentazione delle domande di condono edilizio scadessero, per legge, il 31 marzo 2004.