Associazione Regionale del Lazio per la lotta contro le illegalità e le mafie “Antonino Caponnetto”
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COMUNICATO STAMPA
Domani, mercoledì 21 gennaio 2009, alle ore 12, scadrà il termine per il deposito dell’acconto da parte di chi intende partecipare all’asta senza incanto per l’acquisto dell’Hotel Mirasole a Gaeta. A Gaeta –e non solo –sono in molti a vivere con il fiato sospeso in quanto si tratta di un’asta pubblica alla quale possono, ovviamente, partecipare tutti, compresi, quindi, anche eventuali personaggi legati, direttamente od indirettamente, ad organizzazioni camorristiche.
E’, questa, una possibilità che ci inquieta moltissimo in quanto è ormai noto a tutti il disegno della criminalità organizzata di impossessarsi definitivamente di tutti i gangli dell’economia di un territorio come il nostro indicato dalla Procura Nazionale Antimafia fra i più “infiltrati”.
Tale possibilità ci ha indotto da tempo a lanciare un forte allarme a tutti gli Organi investigativi e giudiziari, locali e centrali, al Capo dello Stato, al Ministro dell’Interno ed al Prefetto di Latina invitandoli ad individuare la possibilità di applicare, nell’espletamento della gara, dei meccanismi di garanzia perché tale possibilità non si concretizzi.
La vendita in prima battuta sarà senza incanto, ma, nel caso di mancata aggiudicazione, ci sarà una seconda asta, con incanto, con un prezzo che lievita sensibilmente.
Ciò, ovviamente, precluderà a molti la partecipazione all’asta e potrebbe, invece, aprire a pochissimi la strada per l’investimento di cospicui capitali di “origine” sospetta, come, d’altronde, sta accadendo in altre città della nostra Regione.
Che le nostre preoccupazioni siano fondate e che l’allarme da noi lanciato da tempo cominci finalmente ad essere condiviso anche ai livelli centrali è dimostrato dal fatto che proprio giovedì 22 p. v. , giorno successivo all’asta che riguarda l’Hotel Mirasole di Gaeta, il Consiglio Regionale del Lazio si riunirà in seduta straordinaria per affrontare esclusivamente il tema della presenza e delle attività delle mafie nella nostra Regione.
Quello che stupisce è, invece, che nessuna iniziativa sia stata promossa dal Consiglio Comunale e dal Sindaco di Gaeta a tutela di un bene storico ed importantissimo della città del Golfo.
Francamente il silenzio e l’inerzia del Sindaco e del Consiglio Comunale di Gaeta – e di tutte le parti politiche e sociali della città – su un problema che investe l’ intera economia del territorio per l’importanza del bene in discussione ci sconcertano.
LA SEGRETERIA