L’ASSOCIAZIONE CAPONNETTO SI E’ COSTITUITA
PARTE CIVILE NEL PROCESSO A ROMA CONTRO
LA COSIDDETTA MAFIA DI OSTIA TRAMITE LO
STUDIO DEL PROF. ALFREDO GALASSO.
Interrogazione a risposta scritta 4-05108
presentato da
IANNUZZI Cristian
testo di
Mercoledì 11 giugno 2014, seduta n.243
CRISTIAN IANNUZZI, TOFALO, SPESSOTTO, LOMBARDI, DAGA e NICOLA
BIANCHI. — Al Ministro dell’interno. — Per sapere – premesso che:
negli ultimi 20 anni sul territorio romano di Ostia si sono registrati gravissimi omicidi
riconducibili all’egemonia di clan mafiosi insediatisi sul luogo; di particolare rilevanza è
stato l’omicidio nell’ottobre del 2002, avvenuto in pieno giorno, di Paolo Frau,
esponente di spicco della Banda della Magliana;
a seguito di detto omicidio, la direzione distrettuale antimafia di Roma delegava allo
svolgimento delle indagini l’ufficio di polizia giudiziaria dell’aeroporto di Fiumicino e la
squadra mobile della questura di Roma, che costituiva un pool di indagine ad hoc;
le numerose informative trasmesse all’autorità giudiziaria nell’ambito di tali indagini
evidenziarono l’esistenza di un sodalizio criminoso finalizzato al traffico internazionale
di stupefacenti e al riciclaggio di denaro, facente capo nel sud Italia, e in particolare
nel lido di Ostia, ai fratelli Vito e Vincenzo Triassi, rappresentanti in loco del clan
Cuntrera-Caruana-Caldarella, e in Sudamerica ai noti latitanti Vito Genco e Santo
nonostante i brillanti risultati investigativi raggiunti, inspiegabilmente l’attività di
indagine condotta dalla squadra mobile di Roma veniva interrotta ed
il pool investigativo smembrato; le deleghe di indagine conferite dall’autorità
giudiziaria agli ispettori Gaetano Pascale e Piero Fierro per recarsi in Brasile e
Costarica ad approfondire i legami criminali emersi tra Italia e Sudamerica non furono
mai eseguite; gli stessi furono dapprima rimossi dalle indagini e poi accusati da un
esposto anonimo di aver sottratto soldi dell’erario, accuse rivelatisi del tutto infondate;
i risultati investigativi ottenuti nel 2003 hanno trovato conferma solo dopo più di 10
anni, a seguito delle operazioni «Nuova Alba» del luglio 2013 e «Tramonto» dell’aprile
2014, con cui la squadra mobile di Roma e la Guardia di finanza hanno eseguito oltre
60 arresti nei confronti di personaggi ritenuti responsabili di associazione per
delinquere di tipo mafioso ai sensi dell’articolo 416-bis del codice penale, oltre ad aver
sequestrato beni per un valore di circa 6 milioni di euro;
inoltre nell’aprile 2014 è stato catturato in Venezuela, dopo 20 anni di latitanza, Vito
Genco, quando la sua presenza in Sudamerica e il suo ruolo attivo
nell’organizzazione dedita al traffico di stupefacenti era nota già dal 2002;
buona parte dei personaggi indicati nelle ordinanze emesse dalla procura di Roma
(tra cui i fratelli Triassi, indicati quali veri e propri referenti sul territorio del clan
mafioso Cuntrera-Caruana) erano stati già ben individuati e riferiti in specifiche
informative dal pool che dieci anni prima fu smantellato perché ritenuto improduttivo –
se il Ministro sia a conoscenza dei fatti, come esposti in premessa e se risultino agli
atti i motivi che abbiano determinato lo smantellamento del pool istituito presso la
questura di Roma. (4-05108)
INTANTO ABBIAMO APPRESO CON PIACERE CHE
PRESENTATO UN’INTERROGAZIONE AL
MINISTRO DEGLI INTERNI PER ATTIRARE
L’ATTENZIONE SULLA DRAMMATICA SITUAZIONE
CRIMINALE ESISTENTE AD OSTIA E SUL
UN GRUPPO DI DEPUTATI DEL M5S HA
LITORALE A SUD DELLA CAPITALE.
BENE COSI’, PIU’ SE NE PARLA E PIU’ LE
ISTITUZIONI E LA POLITICA SI VEDONO
COSTRETTE AD INTERVENIRE METTENDO FINE A
DECENNI DI SILENZI ED INERZIA, PER NON DIRE
ALTRO.