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L’Associazione Caponnetto interviene per i  coniugi  Grasso-Franze’.

L’Associazione Caponnetto interviene per i  coniugi  Grasso-Franzé,Testimoni di Giustizia,ai quali il Ministero dell’Interno ha interrotto il contributo mensile da alcuni mesi swnza alcun motivo

 

 

Associazione Nazionale  per la lotta contro le illegalità e le mafie

“Antonino Caponnetto”

“Altro” ed “Alto”

 

www.comitato-antimafia-lt.org                                 info@comitato-antimafia-lt.org

ass.caponnetto@pec.it

 

Tel. 3470515527

 

Roma,03.10.2017

 

 

On.Marco Minniti

Ministro dell’Interno

ROMA

 

Sen.Filippo Bubbico

V.Ministro dell’Interno

ROMA

 

On.Rosy Bindi

Pres.Com.Parl.Antimafia

ROMA

 

Dr.Franco Roberti

Proc.Naz. Antimafia e Antiterrorismo

ROMA

 

 

 

Oggetto:Testimoni di Giustizia

coniugi Grasso-Franzè

 

 

 

Abbiamo ricevuto  la nota di cui in calce da parte della Testimone di Giustizia Francesca Franzè in Grasso,lettera che ci ha lasciati  letteralmente sconvolti.

Le affermazioni in essa contenute,se supportate da elementi probatori, ci delineano un quadro estremamente inquietante al punto da raffigurare una vera e propria azione di  ostacolo all’attività  giudiziaria svolta da qualche elemento del Servizio Centrale Protezione di codesto Ministero che,anzichè favorire la messa a disposizione dei  coniugi Grasso dell’AG,l’avrebbe ostacolata giungendo  , come una sorta di punizione,addirittura  ad interrompere in loro favore l’erogazione  del contributo mensile previsto dalla legge per i Testimoni di Giustizia.

Attualmente i predetti coniugi,dopo aver risposto all’invito della Magistratura di recarsi  a testimoniare in processi contro la ndrangheta,proprio a causa della sospensione del pagamento di tale contributo,non hanno nè più le risorse per sopravvivere nè,tanto meno,quelle per fare rientro nella località “protetta” di provenienza.

Alla luce di quanto  sopra,preghiamo le SS.LL.di voler disporre con tutta urgenza un’inchiesta approfondita atta a chiarire la dinamica dei fatti con il conseguente ripristino del pagamento del contributo di cui alla legge.

In attesa di cortese ed urgente assicurazione,distintamente salutiamo

 

IL SEGRETARIO NAZIONALE

Dr.Elvio Di  Cesare

 

 

 

Sono la testimone di giustizia Franzè Francesca mi rivolgo all’associazione ma sopratutto a lei dott Elvio di Cesare,persona molto attenta alle problematiche dei testimoni di giustizia. È dal mese di marzo per non citare altro che io e la mia famiglia stiamo subendo delle gravi pressioni da parte del servizio di protezione. Mi spiego: nel mese di marzo veniamo trasferiti in altra località ; qui ci ritroviamo a dividere l abitazione con altre persone dove vi è un via vai di uomini . Da parte del servizio ci viene detto che loro non sono stati messi a conoscenza di ciò che è stato il reparto logistico ; fatto sta che neanche dopo la loro constatazione sono intervenuti, ma abbiamo dovuto conviverci ,praticamente in un “puttanaio” per essere educata . Nel mese di luglio siamo chiamati in località d origine per impegni giudiziari prolungatesi anche ad agosto ,la beffa è stata che nonostante le notifiche che ci sono pervenute tramite il servizio loro hanno ribadito che non ne sanno nulla . La mia qualità di testimone di giustizia e di mio marito anch’egli testimone, mi impone a rispettare gli impegni giudiziari evidentemente al servizio da fastidio la nostra collaborazione. Di tutta questa vicenda è informata la dda di Catanzaro ,la commissione centrale , il servizio centrale ,la DNA di Roma ,procura di Roma ,ma ,io mi chiedo: il direttore Caridi come opera in questo servizio? perché lui essendo il direttore sa della merita schifezza che stanno esercitando i suoi colleghi nei nostri confronti ! Non vorrei pensare che a lui va bene tutto questo, altrimenti sarebbe non grave, ma gravissimo ! Il direttore Caridi è andato ad accertarsi perché è stato affittato un alloggio dove abitavano persone a loro dire facente parte ad una associazione? il direttore Caridi è andato a riscontrare se il medico mandato da lui ha scritto ciò che era riportato sui referti medici o si è prodigata a eseguire un ordine stabilito da qualcuno del servizio? e perché bloccare il contributo nonostante i nulla osta dei magistrati? Ah dimenticavo, per loro non conta nulla la parola del magistrato ( così mi è stato riferito)! Io chiedo fermamente l intervento urgente del ministro Marco Minniti e il sottosegretario Filippo Bubbico, ma contemporaneamente che intervenga la procura di Roma e Catanzaro ribadendo che qui c’è di mezzo la vita di una famiglia che crede nelle istituzioni ma sono proprio alcune persone istituzionali che hanno deciso tutto ciò . Ringrazio anticipatamente l’associazione Caponetto se mi darà voce portando a conoscenza queste vere crudeltà fatte a due testimoni di giustizia .
Franzè Francesca