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L’arresto di De Santis, case gratis e soldi ai politici: «Ecco il sistema Scarpellini»

Il Corriere della Sera, 18 SETTEMBRE 2018

L’arresto di De Santis, case gratis e soldi ai politici: «Ecco il sistema Scarpellini»

In manette il sindaco di Ponzano Romano. Perquisito Verdini. All’ex presidente dell’assemblea capitolina Coratti, già condannato per Mafia Capitale, un appartamento a canone zero per otto anni in centro

di Fulvio Fiano

Il sindaco di Ponzano Romano, Enzo De Santis, e il consigliere comunale di Capena, Dario Sestili, preferivano mascherare i pagamenti dietro i contributi a squadre di calcio locali a loro riferibili. Mirko Coratti, l’ex presidente pd dell’Assemblea capitolina, optava per otto anni gratis in un appartamento nella centralissima piazza Cavour.

Politici di più alto rango, come gli ex parlamentari Denis Verdini e Luciano Ciocchetti, viravano sull’uso gratuito di sedi di partito. Tutti prendevano soldi, favori o prebende da Sergio Scarpellini, l’81enne costruttore già arrestato per gli stessi motivi nell’inchiesta che portò in carcere anche l’allora braccio destro di Virginia Raggi, Raffaele Marra, in un intreccio politico-corruttivo fotografato dall’ordinanza che ieri è valsa i domiciliari per De Santis (nel 2016 rieletto con 364 voti su 364 elettori) Sestili e il già detenuto Coratti. E che intreccia brani di Mafia Capitale (Coratti è fresco di condanna in appello a 4 anni 6 mesi e gli viene contestato anche un bonifico di 10mila euro alla sua Onlus Rigenera, la stessa foraggiata da Buzzi), precedenti trame di inchiesta (i pagamenti di Scarpellini, come quelli per Marra, erano finalizzati a favorire suoi progetti immobiliari) ed evoca metodi sempre uguali ammessi e rivendicati da ultimo da un concorrente di Scarpellini, quel Luca Parnasi in carcere per lo stadio della Roma, che intercettato diceva: «Pago tutti, è il metodo anni Ottanta». Al pm Barbara Zuin e all’aggiunto Paolo Ielo anche Scarpellini ha confessato pagamenti a pioggia, avviando questo nuovo capitolo.

Assieme agli arresti, eseguite dai carabinieri del Nucleo investigativo, perquisizioni nelle abitazioni di Verdini, Ciocchetti, Scarpellini, Coratti, Sestili e De Santis. A questi ultimi tre, accusati di corruzione, sono state sequestrate cifre che oscillano tra i 297mila euro di Coratti, i 421mila di De Santis e i 30mila di Sestili. Verdini e Ciocchetti rispondono di finanziamento illecito. Il primo avrebbe ottenuto da Scarpellini in comodato d’uso dal giugno 2016 al giugno 2017 un appartamento in via Poli destinato a una fondazione collegata ad Ala. «Il comodato dell’appartamento è stato deliberato dal Cda della società proprietaria dell’immobile e, da parte mia, il contratto è stato depositato all’ufficio del registro, iscritto nel bilancio del partito e denunciato alla Camera», commenta Verdini. Con l’ex coordinatore del Pdl è indagato anche l’allora deputato Massimo Parisi, legale rappresentante dell’associazione.

Ciocchetti, già vicepresidente della Regione Lazio (giunta Polverini) e assessore alle Politiche del territorio, ha beneficiato, per l’accusa, di un immobile in affitto gratuito in via Lucrezio Caro dal 2010 al 2012 (risparmi quantificati in 200mila euro). E deve poi rispondere di 50mila euro erogati da Scarpellini in favore delle associazioni «I moderati per la terza fase» e «Alma Aurea Onlus» di cui è stato presidente del consiglio direttivo e presidente onorario.

Ma se per i parlamentari si tratterebbe di versamenti finalizzati a mantenere i buoni rapporti, l’accusa ai politici locali è di aver asservito la propria funzione agli interessi del privato su progetti in via di definizione. Coratti, in particolare, votò l’approvazione di delibere e varianti del prg, tra cui la cessione di alloggi del costruttore al Comune di Roma per gestire l’emergenza abitativa. «Una confusione di ruoli — scrive il gip — per cui si registra una inquietante coincidenza di interessi».