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L’appoggio delle cosche di Africo ad Antonio Caridi e Gino Trematerra

L’appoggio delle cosche di Africo ad Antonio Caridi e Gino Trematerra

di Claudio Cordova – E’ monitorando il locale di ‘ndrangheta di Roghudi che gli inquirenti scoprono gli appoggi elettorali che la ‘ndrangheta avrebbe dato per le elezioni europee del 5 e del 6 giugno del 2009 a Gino Trematerra dell’Udc tramite l’intercessione di Antonio Caridi, attualmente senatore della Repubblica del Gal in carcere nell’ambito del procedimento “Gotha”. Le conversazioni intercettate sono inserite dai pm Antonio De Bernardo, Francesco Tedesco e Simona Ferraiuolo nel provvedimento di fermo “Mandamento jonico”, che ha portato in manette 116 tra capi e gregari della ‘ndrangheta.

Sono Giuseppe Romeo e Pietro Bonaventura Zavettieri a parlare e a cristallizzare le intenzioni di voto della ‘ndrangheta del luogo. I due sono ritenuti assai vicini alla famiglia Morabito di Africo, del celeberrimo Giuseppe Morabito il “Tiradritto”. In particolare gli inquirenti appurano che il pacchetto di voti a disposizione di alcune cosche delle zone della jonica e del centro cittadino era stato dirottato su richiesta di Caridi, che aveva collegamenti con alcuni casati mafiosi tra cui quello Maviglia rappresentato da Francesco Maviglia – a favore del candidato al Parlamento Europeo nella circoscrizione sud Italia per il partito UDC identificato in Gino Trematerra, padre dell’ex assessore regionale Michele Trematerra.

Zavettieri chiarisce a Romeo che la famiglia mafiosa Maviglia – legata a quella dei Pelle Gambazza di San Luca -, originaria di Africo ma trasferita a Reggio Calabria nel quartiere di Condera, era particolarmente legata all’attuale Senatore Antonio Stefano Caridi tanto da averlo sostenuto in precedenti impegni elettorali «… incompr. … sono legati a Caridi di Reggio, capito? Questi erano sempre con questo Caridi di … di Reggio, allora lo avevano portato tutti questi Maviglia, questi cosi di Reggio … quelli di Condera … pure questi di ‘Ntoni Gamba, avevano coinvolto a tutti, questi …”.

La spiegazione fornita da Zavettieri circa i collegamenti tra Caridi e le famiglie mafiose Maviglia e Pelle Gambazza, permette a Romeo di comprendere che, il motivo per cui Francesco Maviglia detto “Ciccione” si era recato ad Africo, era per orientare – su richiesta di Caridi – i voti delle locali cosche in favore del candidato di riferimento del parito CDC alle elezioni Europee, candidato identificato in Gino Trematerra «… per questo è venuto Ciccione … per Trematerra … però loro portano a Trematerra allora … però gli fanno una cortesia a Caridi praticamente …». Zavettieri confermache effettivamente le cose erano nei termini compresi dall’interlocutore tant’è che ribadiva che il candidato di riferimento alle elezioni Europee delle cosche Maviglia e Pelle Gambazza era effettivamente Gino Trematerra «certo, il candidato è Trematerra e …». Immediatamente dopo Romeo, dimostrando di conoscere perfettamente i collegamenti del politico reggino Caridi con i Pelle Gambazza e con i Maviglia, conclude che “Ciccione” si era mosso nell’ambito della Locale di ‘ndrangheta di Africo per canalizzare i voti delle locali cosche su richiesta di Caridi «però gli fanno una cortesia a Caridi praticamente» ricevendo conferma da Zavettieri «Esatto!». Un soggetto, Caridi, che a detta degli interlocutori, sarebbe stato legato mani e piedi alla criminalità organizzata: «Caridi era … a Reggio … Consigliere Comunale … ora non lo so se è Consigliere Regionale … perché non ho seguito la sua strada … ma poi allora ha coinvolto tutta questa ionica, questi Maviglia, questi Pelle, tutti, sto Caridi … all’inizio, e questo … questi Maviglia di Reggio sono rimasti sempre vicini … li conoscono tutti là».

Zavettieri specifica a Romeo che è necessario legarsi alla politica ed al politico giusto «se uno segue le persone giuste … le cose giuste» per poter ottenere dei vantaggi evidentemente derivanti dalla strumentalizzazione della loro funzione pubblica « … e per questo è oggi qua … compare Peppe, qua che si … che si fa, se stava qua … se uno, non segue le cose giuste? Eh … non ci vuole niente che si rovina … se uno segue le persone giuste … le cose giuste, qualche cosa vede!» tenuto conto che la Calabria era considerata una regione che offriva poco dal punto di vista imprenditoriale, come sottolineato da Romeo «Sì! Ma qua, compare Pietro, è terra bruciata!… Come … come … come … voglio dire … non c’è nemmeno … nemmeno … neanche, nemmeno una mezza industria qua! Un piccolo imprenditore … eh … la zona di piccoli … solo piccoli imprenditori, non c’è una grande … non è una risorsa sta terra qua!».

Continuando la conversazione, Zavettieri spiega quali erano i collegamenti criminali ad Africo della famiglia mafiosa Maviglia di Condera e come erano stati creati i contatti con gli altri locali esponenti mafiosi per la raccolta di voti, su richiesta di Caridi, in favore di Gino Trematerra. In particolare raccontava al proprio interlocutore che i Maviglia di Condera, e quindi, Francesco Maviglia “Ciccione”. era stato messo in contatto con lui da un soggetto indicato come Emilio. Zavettieriquindi riporta brevemente il contenuto del discorso avuto con gli esponenti della famiglia Maviglia i quali avevano messo subito in chiaro che i rapporti con i politici indicati erano di loro esclusivo appannaggio e che essi erano sotto il loro controllo «Lasciateli stare che sono … incompr. … ora qua vogliamo prendere … incompr … questo che è grosso, Bruno … incompr. … dice … “eh, a questo non lo chiamare … pensavamo che lo sapevi …” e sono venuti questi di Reggio … però gli ho detto io “Oh! Ma che volete fare?” … questi di Reggio “li controlliamo noi” in sostanza va! Sono amici, eh abbiamo rapporti, cose … con questi che fanno sta politica … e questo Emilio glieli ha portati a questo, hai capito?».

Martedì, 04 Luglio 2017

fonte:http://ildispaccio.it/