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L’appello del Presidente Mattarella alla mobilitazione contro la mafia e la corruzione . Una considerazione di chi scrive: Presidente Mattarella,la sua lunga storia di esponente della sinistra – e non dell’ala fanfaniana o andreottiana siciliane – democristiana e,ancor più,la sua figura di fratello di una vittima della mafia,impone a chi scrive il massima rispetto per la sua persona e per l’alta carica che ricopre.Ma non pensa che ,proprio per dare concretezza e credibilità ad appelli del genere,sia necessario prima operare perché sia avviata una profonda,radicale bonifica morale e politica all’interno delle istituzioni e dei partiti onde evitare discrasie e contraddizioni fra il dire ed il fare e,di conseguenza,l’assenza di affidabilità e la sfiducia , da parte dei giovani, in quel che diciamo? A noi dell’Associazione Caponnetto é capitato spesso di sentirci rispondere,da parte di coloro,giovani o anziani,che invitiamo a denunciare corrotti e mafiosi “ Sì,va bene quello che dici,ma che fine farebbe la mia denuncia ?”.Ci creda .per noi tale risposta é un colpo al cuore !!!!!!!!!!!……………..

Mattarella: «Sconfiggere la mafia è possibile, cittadini siano protagonisti»

30 aprile 2016

Il presidente della Repubblica Sergio MattarellaIl presidente della Repubblica Sergio Mattarella

«Sconfiggere le mafie è possibile, oltre a essere una necessità vitale per l’equilibrio e lo sviluppo del Paese». Lo ricorda il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato in occasione del trentaquattresimo anniversario dell’omicidio di Pio La Torre e di Rosario Di Salvo, ricordati oggi in un convegno al Teatro Biondo a Palermo. «Pio La Torre ha testimoniato che le mafie possono essere duramente colpite ogni volta che si realizza una convergenza tra le forze positive della società», sottolinea Mattarella. 

«I cittadini devono essere partecipi e protagonisti dei cambiamenti sociali»
Nella lettera indirizzata al presidente del Centro Studi e Iniziative Culturali «Pio La Torre», Vito Lo Monaco, promotore del convegno in occasione dell’anniversario dell’assassinio del politico e sindacalista siciliano assassinato dalla mafia il 30 aprile 1982 a Palermo, Mattarella ricorda che «il progetto educativo antimafia, al quale continuate a lavorare, rappresenta un’azione positiva di sensibilizzazione e di crescita della coscienza sociale». Per sconfiggere le mafie, ammonisce il capo dello Stato, «accanto al lavoro delle istituzioni, della magistratura, delle forze dell’ordine, è necessario che i cittadini avvertano di essere partecipi e protagonisti dei cambiamenti sociali, che il rispetto della legalità si affermi nell’esperienza quotidiana, oltre che nella prassi delle amministrazioni». 

Contro le mafie «gli anticorpi ci sono, dobbiamo svilupparli»
Per Mattarella il suo conterraneo La Torre «ha testimoniato con il suo impegno politico che le mafie, con il loro disegno di sottomettere le funzioni pubbliche e la società possono essere duramente colpite ogni volta che si realizza una convergenza tra le forze migliori della comunità». Gli anticorpi alle mafie ci sono, assicura poi il capo dello Stato: «Dobbiamo svilupparli e fare in modo che operino insieme, in alleanza tra loro. Tanto più questo principio vale oggi, quanto più diffusi sul territorio nazionale sono i tentativi di condizionamento e di infiltrazione». Infine il Presidente della Repubblica rivolge un pensiero ai giovani: «Sono il nostro futuro. Tocca anche agli adulti aiutarli a liberare la loro speranza, farla diventare contagiosa e costruire insieme una società libera dalle organizzazioni criminali, dalla loro influenza, dalla corruzione che cercano di alimentare».