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L’antimafia delle chiacchiere non serve a niente. Bisogna concentrare gli sforzi sul piano investigativo e della DENUNCIA.

Nella prossima riunione del Consiglio Direttivo dell’Associazione delibereremo l’istituzione di un’apposita sezione che si occuperà dell’attività investigativa.

Il lavoro di questa sarà coordinato da un ex Funzionario di Polizia con decine di anni di esperienza nelle Squadre di Polizia Giudiziaria delle Direzioni Distrettuali Antimafia, con il quale collaboreranno un paio di bravissimi nostri dirigenti che già da anni fanno questo delicato lavoro e che sono gli autori di numerosi dossier sull’Alto e sul Basso Lazio altamente apprezzati dagli organi centrali competenti.

Un lavoro, quello nostro, che si va qualificando sempre più e che esce dagli schemi tradizionali di tanti altri soggetti.

La lotta alle mafie – che, lo ripetiamo per l’ennesima volta, non sono solamente quelle militari che ne rappresentano appena la loro manovalanza, ma, soprattutto, quelle POLITICHE, ISTITUZIONALI ed ECONOMICHE, oltre che dei PROFESSIONISTI, i “COLLETTI BIANCHI”, insomma – richiede conoscenze e competenze.

Le chiacchiere, i bla bla, le commemorazioni, il racconto dei fatti passati sono importanti sul piano culturale, ma non servono minimamente a scalfire il potere reale delle mafie, che – non dimentichiamolo mai – sono la PRIMA IMPRESA del Paese.

Mafie che, di fronte alla sola retorica della maggior parte delle Associazioni, ridono e ringraziano.

Oggi queste vanno individuate e colpite, in ogni singolo loro componente.

Nome e cognome.

Colpite, soprattutto, sottraendo ad esse e dati alla fruibilità pubblica i beni da esse accumulati.

Con un lavoro PREVENTIVO che impedisca il loro radicamento sui territori.

L’”ANTIMAFIA DEL GIORNO PRIMA”, non quella del “GIORNO DOPO”.

Un lavoro che va fatto sulla base delle ricerche presso le CAMERE DI COMMERICO, con l’acquisizione delle “

VISURE CAMERALI”, che servono ad individuare i singoli soggetti.

Le mafie POLITICHE, dicevamo, che troviamo dapperttutto, annidate negli uffici pubblici, fra gli impiegati ed i dirigenti, nel Parlamento, talvolta nei Governi centrali, nei consigli comunali, provinciali e regionali, nelle banche, non raramente nelle stesse forze dell’ordine.

E fra i professionisti, avvocati, commercialisti, notai, ingegneri, architetti ecc.

Insomma, si apre per la nostra Associazione una stagione di impegno particolare e sempre più qualificato, consapevoli come siamo dell’importanza vitale del ruolo che sono chiamate a svolgere tutte le Associazioni antimafia degne di essere definite tali..

L’antimafia delle chiacchiere non serve a niente.