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L’agonia di una città nella……”provincia di Casal di Principe “

 

 

 

 

L’orchestra del Titanic che continua a suonare mentre la nave affonda……….

L’agonia di una città che ha fatto la storia dell’Italia.
Gaeta,una delle antiche perle del Tirreno,luogo ambito di villeggiatura della migliore borghesia romana,residenza di papi,re,principi e marchesi,una città che ha battuto moneta ,ridotta ormai al ruolo di una delle peggiori periferie del sud.

Un tessuto etnico sconvolto,un popolo sparso in tutto il mondo,tradizioni e costumi dimenticati e radicalmente sostituiti,un’economia storica basata sul mare,sull’agricoltura e sull’industra distrutta e soppiantata da quella del cemento selvaggio,capitali non si sa di quale provenienza.

Segno dei tempi,si obietta.Ma i tempi si creano,si plasmano,si guidano,si indirizzano.Non si accettano passivamente o magari se ne creano le condizioni e le direttrici al rovescio.Contro la storia e le vocazioni.

Un’incultura politica ed economica che lascia basiti ,con l’assenza di un’idea di sviluppo di un territorio donato nei decenni alle logiche predatrici di gente estranea al tessuto della regione.

Non a caso Gaeta registra il più alto numero in provincia di Latina di beni confiscati alla camorra.

Il pentito Carmine Schiavone l’ha definita,insieme al sud pontino,” provincia di Casal di Principe “,definizione della terra dei boss. E tale appare,a leggere le cronache,le relazioni e a sentire i dialetti.Dovunque,negli esercizi commerciali,sui cantieri,in strada,nei bar,dappertutto,non si sente più parlare gaetano.

Appare,ovviamente,perché nessuno ha voluto e sembra che voglia prendersi la briga di verificare se l’apparenza si é tradotta in realtà.Se effettivamente,cioé,Gaeta é organicamente parte della “Provincia di Casal di Principe ” e non di quella edi Latina ,come si dice che sia ,o quanto meno sia stata .Altro mistero che dà credito alle voci dell ‘ esistenza di veri e propri “patti” che sarebbero stati stipulati fra pezzi delle istituzioni e camorra proprio in quel di Gaeta,”patti” dei quali,peraltro,hanno parlato giornali qualificati napoletani e personaggi politici credibili , seri ed accreditati.”Patti” che,se confermati,giustificherebbero la carenza investigativa che appare imperniata sulla logica collettiva del “non vedere,non sentire e del lasciar fare “.
La popolazione scappa costretta da un mercato edilizio e dei prezzi che ha raggiunto livelli stratosferici ?
Chi se ne frega.
Il turismo di qualità sparisce e viene soppiantato da quello del “mordi e fuggi” di bassa qualità e sporcaccione ?
Fa niente.
I giovani hanno come unica prospettiva quella di andare via o di rassegnarsi a fare i bagnini ed i camerieri per qualche mese appena all’anno?
Che importa ?
Alla fine una luminaria ,l’esaltazione della storia del passato e la fantasmagoria ed i fuochi di artificio del presente.distraggono la gente,obnubilano la mente di questa e si va avanti così.
E vai col vento.
E con altre colate di cemento…..
Tanto la regola é …..”non vedere,non sentire e lasciar fare”.
E il turismo di qualità se ne va a puttane,gli appartamenti a migliaia restano vuoti per tutto l’anno mentre i cittadini gaetani si vedono costretti ad andar via.
La Gaeta che fu.Viva Maria e al via le luminarie ed i fuochi di artificio.
Vota Antonio,vota Antonio,vota Antonio.