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Lago di Paola. Si vogliono prevedere deroghe. Cicero pro domo sua

Lago di Paola. “Cicero pro domo sua”. Un precedente pericoloso.

Obbligo del divieto di navigazione a motore per tutti, e in tutti vi è compreso il Parco, senza deroghe.

Sul lago di Paola, lo sanno tutti, è vietata la navigazione a motore, di qualunque tipo di motore, che sia elettrico o a benzina.

Il divieto di navigazione a motore è previsto nei Piani Territoriali Paesistici (P.T.P.) per alcune zone particolari che sono suscettibili di danno ecoambientale (lago di Paola, lago Lungo, ecc.).

Il lago di Paola (del quale occorre ribadire il fondamentale interesse pubblico, come dice il P.T.P.) è di eccezionale pregio naturalistico e scientifico, è destinato dalle norme in vigore alla tutela ambientale “integrale”, ed è inidoneo a sopportare qualsiasi intervento di trasformazione, pena la distruzione progressiva delle sue qualità.

Non è come per altri laghi, per esempio quelli artificiali del Salto e il lago del Turano in provincia di Rieti dove la tutela è solo di tipo “orientata”, infatti vi è pure consentita la navigazione a motore con impianti “precari” di potenza non superiore a 4 CV.

Nel lago di Paola, la tutela di tipo “integrale” prevede il divieto di navigazione a motore di qualunque tipo e per qualsiasi motivo. Lo dice l’art. 28 del Piano Territoriale Paesistico, Ambito territoriale n. 13 Terracina Ceprano Fondi, di cui alla D.G.R. 30 luglio 1999 n. 4484, e non sono previste deroghe. Punto.

Il Parco, a tutela ambientale del lago, cosa fa? Pensa di far navigare a motore chi e come vuole lui. Infatti vorrebbe prevedere, nel suo regolamento, deroghe al divieto di navigazione a motore per le attività sostenibili, come la pesca, gli eventi tradizionali o saltuari, il trasporto turistico e disabili, il sostegno alle attività sportive.

Pretende, cioè, di sostenere le attività compatibili con procedimenti incompatibili come la navigazione a motore.

Il Parco non ha alcun titolo legalmente utile per emanare deroghe all’esistente divieto di navigazione a motore.

Il Parco ha l’obbligo, in primis, di osservare il divieto di navigazione a motore e di farlo osservare.

Neppure può prevedere nel suo Regolamento un listino di deroghe alle norme in vigore. Può prevedere norme più restrittive, non allargare pericolosamente le maglie delle norme di tutela in vigore.

Ha ragione, allora, il Comune di Sabaudia che dice che sul lago si può navigare a motore? Ha ragione pure il Tribunale superiore delle acque pubbliche, nella sua Ordinanza del 10 agosto 2009, quando dice che il Parco nelle note del 6 maggio 2009 e 13 maggio 2009 lo stesso Parco “introduce il principio autorizzativo della navigazione a motore”?

Ogni norma può prevedere particolari eccezionalità, ma non c’è bisogno di codificarle.

Attenzione, in tal modo si sta creando un pericoloso precedente di diminuizione della tutela ambientale che potrebbe ripercuotersi negativamente anche sul lago Lungo sul quale pure è in vigore la tutela ambientale integrale ed è vietata la navigazione a motore, ma sul quale vi si pratica, non ancora visto, lo sci nautico con barche, pare, a motore elettrico.

Perché un motoscafo di sette metri non potrebbe raggiungere il mare muovendosi piano, pianissimo, con motore ausiliario elettrico? Che differenza c’è tra far il navigare Tizio piuttosto che Caio? Forse i motivi considerati “eleganti” introdotti dal Parco che vorrebbero consentire deroghe alla navigazione a motore hanno una diversa influenza all’accordo internazionale di Ramsar, al Sito d’Importanza Comunitaria, alla Riserva naturale della Biosfera, alla fauna e alla flora?

Le regole vanno rispettate da tutti, in primis dagli Enti di tutela.

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