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L’aggressione fisica a Sabaudia al consigliere Franco Brugnola. Un clima di violenza pericoloso.

Un atto gravissimo, rivelatore, qualora ce ne fosse ancora bisogno, di quanto sia difficile in provincia di Latina battersi in difesa della legalità e dello Stato di diritto.

Lo denunciò nel suo discorso di commiato da questa terra sventurata l’ex Presidente del TAR Dr. Bianchi, un magistrato integerrimo e preparato con parole che dovrebbero pesare come macigni sulle coscienze e sulle intelligenze di tutti i cittadini perbene.

In provincia di Latina, più che altrove, la legalità è un optional.

Questo, in sostanza, il giudizio lapidario da lui emesso, un giudizio che provocò l’allontanamento per protesta di qualcuno che sedeva nella prima fila…

Chi per ignoranza, chi per ignavia, chi per convenienza, sono non molti coloro che ricordano, che hanno memoria storica.

Terra, con le dovute eccezioni e senza generalizzazioni facili, di corrotti, di soggetti contorti moralmente ed intellettualmente, di intrecci e trasversalità, dove pulizia morale e coerenza non pagano.

Un humus esiziale, feroce, spietato, che risparmia poche persone, le più forti.

Non ci ha sorpreso più di tanto con questo clima l’aggressione fisica subita da Brugnola, il consigliere comunale del PD, reo di aver fatto alcuni interventi a difesa delle leggi in materia di edilizia.

La notizia ci ha addolorato sul piano umano perché conosciamo Brugnola e le sue qualità morali.

Si tratta di una persona onesta, anche coraggiosa tenuto conto della situazione in cui opera, che si batte coerentemente con i valori da lui sposati.

Quello che ci indigna è la superficialità di quanti, pur dichiarandogli vicinanza, non si spingono più di tanto.

Taluni vertici istituzionali e politici in provincia di Latina sono flaccidi, scarsamente pragmatici ed incoerenti.

Dichiarazioni di solidarietà, parole, riflettori accesi per un’ora e, poi, tutto finisce nell’oblio, in un silenzio tombale.

Capitò a Bruno Fiore quando a Fondi gli incendiarono la macchina, anzi le macchine, è capitato a Brugnola ora, capiterà ancora.

A quest’ora la scrivania del Ministro dell’Interno dovrebbe essere ricoperta di decine di interrogazioni e di proteste.

Non si può consentire, se si vuole essere coerenti con quanto si dice, che gente che si batte, rischiando anche gli interessi personali e familiari, per il rispetto delle leggi, debba essere aggredita fisicamente.

L’aggressione è avvenuta all’interno del Comune, davanti a testimoni e gli agenti intervenuti avrebbero dovuto procedere all’arresto in flagranza dell’aggressore.

Non ci piace questa politica dei pannicelli caldi in favore di chi commette reati: vedremo, faremo, interverremo nelle sedi opportune ecc. , ecc. , ecc…

Chiacchiere.

Pinzillacchere, diceva qualcuno.