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L’aggressione di un carabiniere a Castellammare interpella la Città

L’aggressione di un carabiniere a Castellammare interpella la Città

Non ci sono parole per stigmatizzare ciò che è accaduto a Castellammare di Stabia in danno di un carabiniere.

La mentalità camorristica diventa subcultura diffusa.

A Castellammare di stabia un gruppo di giovani , impegnati in una rissa a causa di…diversità di vedute in seguito ad un banale incidente stradale si sono scatenati brutalmente contro un carabiniere intervenuto per evitare le prevedibili conseguenze in seguito al protrarsi della violenza.

Il carabiniere era libero dal servizio, in borghese e non ha esitato ad intervenire.

Il giovane militare è stato aggredito in ogni modo ed è stato ricoverato con commozione cerebrale.

Il giovane è stato anche derubato del borsello, mentre era in terra privo di conoscenza.

L’episodio è avvenuto in centro, nei pressi della Cassa armonica in villa comunale.

Tra gli assalitori alcuni pregiudicati.

Conosco quella città dalle grandi tradizioni operaie. Era chiamata la Stalingrado del sud per la presenza della Fincantieri e di numerose attività industriali.

Oggi capannoni vuoti, aziende dismesse, disoccupazione e quindi attività illecite, commercio di droga, disperazione, disfacimento di un tessuto democratico, speranze deluse.

Eppure Castellammare è nel Golfo di Napoli, porta per la penisola sorrentina e per l’area sarnese, prossima a Pompei, Città sede delle Terme più importanti e ricche d’Europa per il numero delle acque.

La Città è massacrata dalla criminalità e le potenzialità proprie del paesaggio non sono valorizzate perché, evidentemente, da tempo è male amministrata ed i progetti che pure sono stati elaborati non hanno avuto alcuna realizzazione.

Il Sarno continua a inquinare il mare, le Terme sono un bel ricordo, la mobilità è difficile, i treni della Circumvesuviana sono l’immagine del fallimento, i cantieri sono in crisi, l’indotto ne soffre, ed anche ogni attrattiva culturale , archeologica ne subisce le conseguenze.

Siamo in una profonda contraddizione dalla quale non si esce. Siamo in un territorio che ha ricchezze e potenzialità enormi e non è governato.

A chi dare la responsabilità di un evidente degrado? Nulla accade per caso.

Una classe dirigente responsabile deve emergere a Castellammare.

Gli episodi delinquenziali interpellano la Città. Non basta solidarizzare a parole col carabiniere e con i suoi superiori.

Alla vigilia delle elezioni regionali ho la sensazione che la politica subisce ancora una evidente involuzione. Il trasformismo , direi, è al potere.

Sorgono dal nulla liste e candidati e i candidati , in gran numero, non hanno una storia che giustifichi la candidatura.

Si candidano senza idee e senza programmi e senza alcuna esperienza .

La corsa alla candidatura somiglia alla corsa ad uno stipendio per una personale sistemazione.

E’ quindi evidente la confusione in cui sono i giovani il cui spirito critico si manifesta in modo infantile a cominciare dal negare la pericolosità del virus che ci ha colpito immaginando immunità alla stregua dei bulli di periferia o esercitando una violenza a imitazione di personaggi idealizzati dagli estimatori paesani di deprivati soggetti illustrati dagli sceneggiatori di gomorra.

Il dato di fatto è che le esigenze consumistiche indotte dalla nostra società non possono essere soddisfatte in un tempo in cui la crisi economica si fa sentire fortemente ed i poteri criminali sono come gli avvoltoi in attesa.

La repressione della violenza, il controllo vanno esercitati dalle forze dell’ordine.

Nello stesso tempo le agenzie educative devono far sentire la loro voce ed i giovani devono essere posti dinanzi ad esempi virtuosi ed ai giovani la società deve essere in grado di mostrare estrema fermezza nell’indicare i comportamenti solidali e nel punire ogni atteggiamento deviante.

Coloro che hanno colpito il carabiniere sono stati arrestati e vanno puniti.

Non è possibile tollerare degli irresponsabili che non hanno rispetto della vita e che vigliaccamente si uniscono in branco per esercitarsi in modo irresponsabile e brutale.

Francesco de Notaris