Accanto agli esponenti politici che credono al progetto spuntano fuori tutta una serie di personaggi, di mediatori, che si preparano a rendere remunerativa al massimo l’operazione. Gli investigatori che ascoltano tutti da mesi fanno notare che «l’articolata trattativa in atto tra detti soggetti per giungere a conseguire consistenti utilità in favore del gruppo… quali il reingresso nell’appalto della scuola dei marescialli di Firenze da un lato e dall’altro l’ottenimento di appalti già individuati nell’ambito di opere per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, peraltro non ancora ufficialmente banditi e tantomeno aggiudicati, ma sul cui esisto non esiste alcun dubbio, non solo tra gli indagati ma anche da parte di terzi estranei»
Per mesi i militari dell’Arma hanno ascoltato imprenditori e faccendieri andare e venire da Frosinone, organizzare incontri, accanto ai referenti di spa di primissimo piano che all’aeroporto erano e sono interessate. L’obiettivo, pare di capire, era quello di inserirsi nell’affare. Nulla di penalmente rilevante, anche perché al momento l’aeroporto di Frosinone è solo sulla carta. Ma è il modo di fare che è illuminante. Ascoltando le conversazioni dagli indagati spunta un noto commercialista siciliano, rimasto coinvolto in indagini antimafia da cui è sempre uscito pulito, che è interessato a Frosinone. E un altro degli imprenditori coinvolti nell’inchiesta dice, a proposito di Frosinone: «A forza di seminare qualche cosa si raccatterà».
A questo punto non è chiaro cosa accadrà. Nelle intercettazioni compare anche il nome di Francesco Scalia, ex presidente della Provincia e attuale assessore regionale, grande sostenitore del progetto aeroporto. Questo si capisce anche dalle intercettazioni: è con lui che imprenditori e faccendieri si incontrano per parlare dell’aeroporto. Per tutto il 2008 e il 2009 la vicenda viene seguita passo passo. Agli incontri con le spa interessate al progetto come la Selex del Gruppo Finmeccanica e l’Opera romana pellegrinaggi, che è il tour operator del Vaticano, ci sono anche loro, avvocati d’affari e imprenditori che hanno fiutato l’affare. Fino a quando la mattina del primo agosto 2009 agosto uno di loro «con soddisfazione informa che Scalia e Marrazzo, alludendo rispettivamente a Francesco Scalia, presidente della Provincia di Frosinone e a Piero Marrazzo presidente della Regione Lazio, hanno approvato il progetto di realizzare l’aeroporto regionale di Frosinone».
Dalle intercettazioni è evidente che il progetto piace, che contano di farci i soldi: «E’ giusto – dicono – impostare il progetto sui passeggeri… perché secondo me quello va tutto impostato sui pellegrini… ci deve essere un centro commerciale fatto apposta per i pellegrini… poi dopo se vengono anche in non pellegrini… ben vengono… ma i numeri si devono sostenere sui questo numero garantito».
Vittorio Buongiorno
(Tratto da Il Messaggero)