“CASO BRUNO FIORE”. ISOLATO NEL SUO STESSO PARTITO, IL PD, E’ COSTRETTO A DIMETTERSI DALL’INCARICO DI COORDINATORE
Patetiche, maldestre, inopportune le dichiarazioni rilasciate alla stampa dal Segretario Provinciale di Latina del PD a proposito delle dimissioni di Bruno Fiore da coordinatore di quel partito a Fondi.
Come se le responsabilità fossero dell’ex coordinatore del PD e non di chi, all’interno del suo partito, lo ha costretto a fare quel passo.
Noi abbiamo vissuto, anche se indirettamente, tutta la vicenda sin dall’inizio in quanto con Bruno abbiamo costituito il Comitato permanente di lotta alle mafie a Fondi composto da partiti ed Associazioni. Fra le quali, la nostra.
E con entusiasmo ci siamo adoperati per far nominare Bruno Fiore Coordinatore del nostro Comitato, dopo aver apprezzato il suo coraggio e la sua onestà intellettuale.
Un coraggio che ha dimostrato sul campo, esponendosi come nessuno avrebbe osato in una situazione drammatica qual’è quella esistente a Fondi, dove la mafie controllano e condizionano.
Ne ha parlato l’ex Assessore Izzi, lo ha accertato la Commissione d’accesso, lo stanno verificando forze dell’ordine e Magistratura.
Bruno ha pagato per questo, prima con l’attentato incendiario che per fortuna non ha mietuto vittime ma che avrebbe potuto causare una strage e, poi, con la solitudine in cui è stato costretto nel PD di Fondi.
Ed ha fatto bene a dimettersi, non solo per tutelare la sua dignità personale, ma, soprattutto, per provocare un chiarimento definitivo in quel partito che, sul problema della presenza mafiosa in provincia di Latina, è stato sempre alquanto tiepido. Non solo a Fondi, ma soprattutto a Latina.
Noi non intendiamo assolutamente entrare nelle vicende interne né del PD né di altri partiti. Non vogliamo e non ci interessa.
Ma vogliamo sapere – questo, sì e ne abbiamo il diritto perché noi stiamo in trincea da anni, denunciando e non facendo chiacchiere – chi è… amico e chi no.