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La testimonianza del colonnello Scafuri. “Ecco quanto appresi delle indagini a carico di Pino Fontana. Sulla morosità della caserma di Castello di Cisterna, parlai col mio collega”

La testimonianza del colonnello Scafuri. “Ecco quando appresi delle indagini a carico di Pino Fontana. Sulla morosità della caserma di Castello di Cisterna, parlai col mio collega”

CASAPESENNA – Dedichiamo un ultimo approfondimento all’interrogatorio, svoltosi lo scorso 7 giugno, del colonnello dei carabinieri Giancarlo Scafuri, già comandante provinciale dell’Arma a Caserta e oggi con lo stesso ruolo a Reggio Calabria, davanti ai giudici del tribunale di Aversa-Napoli nord che stanno processando gli imputati dell’ordinanza Medea, Pino Fontana, Barbato e tanti altri.

Quest’ultimo articolo riassume le brevi domande, rivolte all’alto ufficiale dei carabinieri dall’avvocato Alfredo Sorge, difensore di Pino Fontana. Scafuri dice di ricordare bene di aver avuto piena contezza del fatto che Pino Fontana e altri imprenditori di Casapesenna fossero stati sentiti, probabilmente a sommarie informazioni, per alcune estorsioni subite dal clan dei Casalesi, mentre non c’è un ricordo fissato nel tempo con precisione sul quando il colonnello venne a sapere che Pino Fontana fosse intercettato e sulla circostanza che questi fosse anche oggetto, dunque, di un’inchiesta giudiziaria.

Se il tempo preciso in cui ha appreso di questa indagine non incrocia il suo ricordo, anche se si dice certo di averlo appreso successivamente alla loro attivazione, con certezza il colonnello afferma che le attività di indagine sono state svolte in parte da una sezione del nucleo investigativo del reparto operativo di Caserta, in parte dalla compagnia dei carabinieri di Casal di Principe, comandata da Michele Centola.

Un ultimo passaggio sulla situazione del rapporto tra Pino Fontana e l’immobile che ospitava (non sappiamo se ospita ancora) la caserma di Castello di Cisterna. Scafuri conferma che c’erano delle morosità nei confronti di Pino Fontana ma che questo accadeva in tutte le caserme dato che la tempistica dei pagamenti, curata direttamente dalle prefetture che attingevano i fondi dal ministero degli interni non era rapidissima.

Ammette infine di aver discusso di questo diritto che Fontana aveva e dunque della morosità di Castello di Cisterna con il comandante colonnello Gargano.

G.G.

19/06/2017

fonte:www.casertace.net