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La situazione criminale nel Basso Lazio sempre più incandescente

formia / Proiettile ad un agente della Polizia, Ass. Caponnetto: “la situazione della sicurezza sta implodendo”

da Antonia De Francesco

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“Gli atti di recrudescenza criminale verificatisi in questi giorni a Formia debbono indurre lo Stato ed anche noi ad affinare e rendere più efficaci le tecniche e le strategie di contrasto alle mafie. Al via al più presto il processo di destrutturazione e ristrutturazione degli apparati. Siamo all’invio di pallottole ai poliziotti ed alle scritte minacciose sulle tovaglie dei tavoli. A Formia la situazione della sicurezza sta implodendo”. Sono allarmanti i toni con cui Elvio Di Cesare, rappresentante dell’Associazione Caponnetto commenta quanto è accaduto qualche giorno fa, quando ad una poliziotta, M.V., del Commissariato di via Olivastro Spaventola, è stata recapitata una busta gialla con un proiettile, accompagnato da una lettera di minacce di morte. Una spedizione che, secondo le prime ricostruzioni, sarebbe partita da uno degli Uffici postali del Golfo di Gaeta.

“Già tempo – prosegue Di Cesare nella sua nota – ci sono state le prime avvisaglie di una recrudescenza criminale con le sediate davanti a locali pubblici fra esponenti di clan e noi ci auguravamo ,a seguire, degli interventi risolutivi da parte degli organismi competenti. Interventi che, purtroppo, ancora una volta non ci sono stati ,con la conseguenza di un aggravamento della situazione fino ad arrivare ai fatti drammatici attuali. E con la conseguenza, inoltre, della perpetuazione di un clima diffuso di impunità che é sempre foriero di fatti sempre ed ancora più tragici. A Formia urge cambiare tutto, tecniche di contrasto ed apparati e tutti siamo chiamati a svolgere un ruolo serio e responsabile, pena il fallimento generale e la resa definitiva alla criminalità. Per quanto ci riguarda noi siamo determinati a tallonare gli organismi centrali responsabili sulle nostre vecchie proposte di ristrutturazione dei presidi di polizia sul territorio e sull’assunzione della codelega di cui all’ex art.51 comma 3 bis del CPP in materia di reati associativi mafiosi da parte delle Procure ordinarie ,così come é stato evidenziato anche nell’interrogazione al Parlamento a firma dell’On.Andrea Colletti. Lo faremo in tutti gli ambienti ed a tutti i livelli e con estrema determinazione oltre che nessun riguardo verso chicchessia”.

“Qua – scrive ancora – non c’é più tempo da perdere perché sono in gioco le sorti della sicurezza e del vivere civile e sereno dei cittadini perbene. Stiamo portando avanti questa campagna di informazione sull’aggravarsi della situazione con l’intento di fare acquisire piena consapevolezza della realtà da parte di tutti coloro che vogliono intendere in modo che nessuno possa dire ‘io non sapevo’. Aggiorneremo, inoltre, chi deve essere informato correttamente. Dopo di che, completati tutti i passaggi delle varie catene,passeremo all’azione con le iniziative che gli organi dirigenti dell’Associazione riterranno di assumere. Diciamo, in conclusione, che il lavoro che stiamo facendo su questo versante,un lavoro che affianca quello di routine che non si interrompe mai,é propedeutico rispetto alle azioni che decideremo di fare”.