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La sconfitta dello Stato di diritto ed il cuore che ti sanguina sempre di più. I Testimoni di Giustizia

TANTE STORIE DRAMMATICHE CHE TI STRINGONO IL CUORE…
Sono quelle dei Testimoni di Giustizia e dei loro familiari.
A sentirtele raccontare dalla loro viva voce senti che ti inondano l’anima un misto di sentimenti, dalla tenerezza alla rabbia, dallo sconcerto alla ribellione contro tutto e tutti.
Un popolo sordo, insensibile e cieco ed una classe politica bieca, ottusa, indecente.
Persone del genere dovrebbero essere citate come esempio di onestà e di rettitudine al mondo intero e, invece, sono ignorate, umiliate, violentate a volte, trattate come un “peso” – dei “rompicoglioni”-, talune ridotte alla miseria dopo una vita passata nell’agiatezza per il lavoro che facevano, se non sottoposte al trattamento sanitario obbligatorio, a mò dei pazzi.
In altre nazioni li chiamano “Testimoni di Stato” come atto di gratificazione per gli alti servizi resi, appunto, allo Stato.
In Italia sono il più delle volte presi a calci in faccia e ridotti a vivere nella miseria e nelle umiliazioni
Oltre che nella paura di essere ammazzati da un momento all’altro da chi hanno denunciato e fatto arrestare..
Costretti, taluni. anche a chiedere l’elemosina.
Quanti ne abbiamo visti incatenarsi davanti al Viminale o a Palazzo Chigi per protestare per il trattamento ricevuto!
E da quanti riceviamo mail con le quali ci si preannuncia la scalata ad una gru o un tentativo di suicidio con una bottiglia di benzina.
Qualche volta, dopo aver ricevuto un annuncio così tragico, con il cuore a pezzi, ci siamo visti costretti a segnalare a chi di dovere la cosa con il fine di far predisporre un servizio preventivo dissuasivo e di assistenza.
Con il cuore a pezzi perché è scandaloso il fatto che si costringa una persona a ricorrere a simili atti estremi!!!
Scandaloso, ripetiamo!!!
Al punto da far vergognare noi stessi ed un intero Paese.
Perché quando giornali e televisioni stranieri riportano notizie del genere – un uomo su una gru o che si dà fuoco -, l’immagine dell’Italia ne esce sempre più deteriorata di quanto non lo sia già.
Non arrabbiamoci, poi, quando all’estero ci descrivono come il Paese dei mafiosi, dei ladri,. dei corrotti, oltre che degli spaghetti, dei mandolini e delle mignotte.
Chi semina vento non può che raccogliere tempesta.
Ma quello che ti fa montare sempre più la rabbia dentro sono i paroloni che ascolti negli incontri istituzionali o nei convegni:
“Supporto psicologico, servizio di protezione, assistenza economica, collocazione al lavoro” e così via.
Promesse su promesse e, poi, il nulla.
Zero ed ancora zero.
Anno dopo anno.
“Abbiamo approvato la legge”, abbiamo sentito dire.
Ma la legge richiede il decreto attuativo, che non arriva mai.
Anni di attese.
Sempre invano.
Ed intanto le mafie avanzano e, mentre noi ci affanniamo a gridare “denunciate, denunciate i mafiosi”, ti senti a volte rispondere “io mi pento di aver denunciato e, se potessi ritornare indietro, non denuncerei più”
Uno strappo al cuore, una presa d’atto della vittoria delle mafie e della sconfitta dell’Italia onesta.
Lo Stato-Stato che cede sempre di più terreno allo stato-mafia..
E il cuore che ti sanguina sempre di più!