Nel nostro Paese mafie e corruzione sono talvolta costitutive del potere.
Tangentopoli non è mai finita, come non è finita, malgrado le affermazioni dei tanti analisti superficiali che si esibiscono sulle colonne di taluni nostri giornali, la cosiddetta “prima repubblica”.
Anzi!!!
Anche i vertici della CEI lo hanno qualche volta affermato.
Una delle piaghe purulente che infettano il corpo di questa nostra società appare nel settore della sanità.
Fatti e comportamenti che sembrano di scarsa rilevanza ma che denotano un costume, un modo di pensare e di agire che denotano l’esistenza di una sistema che con la trasparenza ha poco a che vedere.
L’insieme delle piccole cose fa le grandi cose.
Stiamo parlando della scelta dei medici nelle ASL.
Esistono degli elenchi pubblici di professionisti fra i quali ogni utente può scegliere il proprio medico di fiducia.
Abbiamo letto da qualche parte che è capitato che un utente sprovveduto si è recato presso gli sportelli addetti per scegliere un medico e si è sentito rispondere che il numero degli utenti per lui prefissato… era completo.
Cosa non vera.
Cosa pensare???
Non è il caso che la Guardia di Finanza dia un’occhiata, oltre che al problema della sussistenza del diritto all’assistenza anche per persone risultate decedute, anche a quello che riguarda le modalità di assegnazione del medico di fiducia presso gli sportelli delle ASL?