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La relazione della Dna: attenzione, la camorra è tutt’altro che allo sbando

La relazione della Dna: attenzione, la camorra è tutt’altro che allo sbando

28 Giugno 2021

Il rapporto della Direzione nazionale Antimafia e Antiterrorismo sottolinea come i cartelli abbiano lasciato il controllo delle attività tradizionali ai sottogruppi per dedicarsi ad affari di livello successivo

La guardia deve restare sempre alta nella lotta alla camorra, perché nonostante si possa credere che rappresenti, ormai, una organizzazione criminale allo sbando, la realtà dei fatti è assai diversa. È quanto emerge dalla relazione della Direzione nazionale Antimafia e Antiterrorismo (Dna), relativamente allo stato di salute dei clan camorristici campani. «Occorre sgombrare il campo dalla facile semplificazione di qualificare la camorra come un fenomeno criminale ormai allo sbando, all’esito di una incontrollabile polverizzazione dei sodalizi criminali un tempo presenti, una camorra ridotta “ad una serie di gruppuscoli operanti sul modello delle gang tipiche delle moderne aree metropolitane, in aperta e continua conflittualità tra di loro”», recita il rapporto.

I cartelli hanno lasciato ai sottogruppi il controllo del traffico di droga e del racket delle estorsioni

«Invero – è riportato nero su bianco nella relazione della Dna -, da una seria analisi del fenomeno il quadro che emerge è quello di una camorra rappresentata da grandi cartelli criminali, in piena espansione affaristica grazie ad una totale trasformazione delle strategie camorristiche e la costruzione di reti collusive e corruttive di eccezionali dimensioni». Stiamo parlando di una camorra, che secondo investigatori e magistratura inquirente, è capace «di garantire gli equilibri complessivi del relativo sistema di influenza attraverso una sapiente regolazione degli spazi da lasciare ai gruppi marginali nel controllo delle tradizionali attività delittuose (droga ed estorsioni, soprattutto), cementando i vincoli di coesione interna e le relazioni di alleanza o di coesistenza con una ancor più sapiente regia di attività criminose segnate dalla capacità di generare enormi profitti ed insieme un ridotto rischio giudiziario».

Le nuove frontiere degli investimenti della camorra

Dette attività sono costituite da truffe assicurative e truffe telematiche ad «alto livello», dal controllo delle aste fallimentari e delle procedure di esecuzione immobiliare, dal controllo di progetti per lavori di pubblica utilità di cooperative degli Lsu, dal «controllo proprietario di istituti di vigilanza, armata e soprattutto non armata, dalla gestione di società di logistica e del global service a supporto delle reti di commercio internazionale originate dalle tradizionali attività dei magliari e del contrabbando». Tra le attività illecite verso cui la camorra ha virato, anche le frodi fiscali di enormi dimensioni «(nei campi dell’Iva, delle indebite compensazioni, delle accise sui prodotti petroliferi), il trasporto e il riciclo dei rifiuti, anche industriali, il trasporto degli infermi e ogni altro servizio strumentale alle gestioni ospedaliere». E c’è poi la regia dei cartelli camorristici dietro «gigantesche speculazioni immobiliari, in particolare legate alla realizzazione di grandi infrastrutture produttive e della distribuzione commerciale».

Fonte:https://www.stylo24.it/la-relazione-della-dna-attenzione-la-camorra-e-tutt-altro-che-allo-sbando/