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La Relazione della Direzione Nazionale Antimafia del 2011. Mafie interessate anche alle case da gioco. Sono state controllate quelle esistenti nel Basso Lazio e in provincia di Latina???

L’agenzia stampa Ansa ha diramato, come ogni anno, la relazione della Direzione Nazionale Antimafia, presentata oggi. Nella relazione relativamente ai giochi si segnalano i margini e i comparti dove l’infiltrazione della malavita incide di più.

“Dalle New Slot fino alle sale bingo- si legge nel comunicato – dalle corse con i cavalli dopati alle nuove tecnologie degli skill games, ovvero il poker on line: sono gli ambiti di infiltrazione della criminalità organizzata nel gioco, anche quello lecito, segnalati dalla relazione annuale della Direzione nazionale antimafia, con particolare attenzione alle normative finalizzate a rendere competitivo il settore del gioco lecito sottraendo cosi’ risorse al gioco illegale. E’ decisamente lungo l’elenco dei settori del comparto giochi in cui più agevolmente si sono verificate infiltrazioni della criminalità mafiosa. Un settore che nel 2010 ha raggiunto la raccolta record di 61,4 miliardi di lire, pari a 4 punti del Pil. E che già a gennaio 2011 ha avuto un incremento del 13,5%. Il sistema, denunciato dalla Dna, è semplice: utilizzare i canali di gioco legali per ”ripulire” i proventi delle attività criminali. Si parte, racconta la relazione annuale, dalla gestione e alterazione delle ”macchinette”, le new slot che da sole rappresentano oltre il 50% della raccolta totale, ”imposte dai clan a tutti gli esercizi commerciali collocati nella zona di competenza, e alterati al fine di diminuire la tassazione ed aumentare i guadagni del clan”. Ma ”per riciclare capitali e commettere frodi informatiche” non si esita acquisire le sale Bingo che in Italia non hanno avuto particolare successo. Ma accanto a settori più o meno tradizionali del gioco clandestino, la criminalita’ organizzata è entrata nella ”gestione delle scommesse clandestine per via telematica, esercitata attraverso bookmaker stranieri privi di ogni autorizzazione da parte dei Monopoli e in assenza di ogni forma di imposizione fiscale”.

Settore storico del gioco è l’ippica, da anni però in crisi: la Dna segnala ”alterazione delle corse dei cavalli attraverso atteggiamenti minatori verso i fantini o il doping sugli animali”. Una novita’, per altro gia’ segnalata dagli addetti ai lavori sono le ”false vincite in concorsi e lotterie”: si realizzano ”acquistando il biglietto vincente dall’effettivo titolare allo scopo di ripulire il denaro proveniente da reato”.

Infine la la Dna segnala i tentativi di ”gestione delle case da gioco” o la ”concessione di prestiti a tassi usurari o il ricorso a giocate fittizie sempre allo scopo di ripulire il denaro”. La relazione ricorda ”alcuni importanti processi in tema di infiltrazione della criminalita’ organizzata nel settore del gioco” che pero’ non e’ legata soltanto al Sud del Paese, Napoli, Sicilia o Basilicata, ma anche in zone come Roma o nell’insospettabile Toscana”.

Valentina Capati

(Tratto da Gioco & Giochi)