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La Relazione del Presidente della Corte di Appello di Roma: nel Lazio aumentano corruzione, abusivismo edilizio e mafie

L’allarme del presidente della Corte d’appello di Roma, Santacroce. “Malcostume che alligna in vari settori della pubblica amministrazione, dalle costruzioni all’ambiente, al commercio, agli appalti di lavori pubblici, servizi e forniture”.  E ancora: “L’inadeguatezza dei controlli ha generato un diffuso e preoccupante senso di impunità”

Più corruzione e più reati contro la pubblica amministrazione. In particolare, l’abuso d’ufficio e l’omissione di atti di ufficio. “Segna invece il passo” la lotta a ogni forma di malcostume che alligna in vari settori della pubblica amministrazione, malgrado l’impegno degli organi inquirenti. È come se esistesse in Italia un meccanismo che molti studiosi definiscono di “corruzione accettabile”, che trae origine, tra le tante cause, dal disordine normativo che affligge il nostro sistema da decenni, un male che si estende dall’edilizia all’ambiente e dal commercio agli appalti di lavori pubblici, servizi e forniture”. Così la relazione del presidente della Corte d’appello di Roma, Giorgio Santacroce, durante l’apertura ufficiale dell’anno giudiziario.

Abusivismo edilizio.  “Nel Lazio è vastissimo”: “L’inadeguatezza dei controlli sul territorio da parte di molte amministrazioni comunali indifferenti al fenomeno ha generato – afferma – un diffuso e preoccupante senso di impunità per gli illeciti che vengono commessi e spinge talora a moltiplicare le condotte criminose, alimentando nuove e diverse fattispecie di reato, come l’evasione fiscale, lo sfruttamento di cittadini extracomunitari, l’inosservanza delle disposizioni sulla sicurezza dei lavoratori”.

Inquinamento. “Si registra un incremento dei reati commessi in violazione del recente testo unico in materia ambientale. Aumentano anche – aggiunte santacroce – in modo vistoso i procedimenti per reati contro l’incolumità pubblica, sostanzialmente raddoppiati”. In generale, il contenzioso penale nel distretto registra un forte aumento delle pendenze:181.038 contro le 167.727 dell’anno scorso.

Carenze di organico: “Il leitmotiv è sempre lo stesso: le scoperture dei posti in organico. E le cause di questo endemico vuoto sono essenzialmente fisiologiche. Alla mancanza degli organici dei magistrati si assomma la continua riduzione della dotazione organica del personale amministrativo. Sul fronte degli organici dei magistrati è davvero emergenza ed è unanime il grido di dolore che si innalza dalla varie sezioni penali e civili”. E servono nuovi spazi: per questo, afferma Santacroce, è stato “sollecitato il sindaco di Roma e il ministero della Giustizia a destinare a uffici giudiziari la caserma Manara in viale Giulio Cesare”. A fronte di tale situazione il magistrato rileva come sia invece “sproporzionato” il numero degli avvocati e bisognerebbe pensarne ad una riduzione progressiva”.

Mafie. “Elevato è il grado di penetrazione della criminalità mafiosa nel contesto laziale e, in particolare, in provincia di Latina, dove i clan criminali, soprattutto campani, sono sempre stati attratti dalla ricchezza degli insediamenti produttivi qui esistenti e mirano al controllo delle attività ricreative del litorale durante il periodo estivo”. Ma, secondo Santacroce, “risultati di notevole rilievo sono stati conseguiti dalla direzione distrettuale antimafia, che pure ha una composizione sottodimensionata per un territorio come quello di Roma, che è crocevia di importanti interessi finanziari ed economici della criminalità organizzata”. Ecco alcuni dati del periodo luglio 2009-giugno 2010: sono stati iscritti 354 nuovi procedimenti, sono state emesse misure cautelari a carico di 356 persone, sono state avanzate 377 richieste di rinvio a giudizio, sono state disposte 23 misure cautelari reali, sono stati gestiti 13 collaboratori di giustizia e fatta domanda per nuovi 4 collaboratori. “Nelle zone di Anzio e Nettuno – ha detto Santacroce – che rientrano nel circondario di Velletri, operano da anni consorterie legate alla mafia calabrese; la criminalità camorristica mostra interesse anche per la provincia di Frosinone”.

Violenza domestica. Per Santacroce “è seriamente preoccupante” l’aumento dei casi di violenza domestica. “Fenomeno in larga misura nascosto nel silenzio delle case e dei luoghi in cui le vittime (soprattutto donne e bambini) sperimentano una quotidianità violenta”. Sono in crescita anche le denunce per maltrattamenti in famiglia, passate da 733 a 794 con un incremento del 7,68%, e quelle per sottrazione di minore (da 161 a 183, +12,2%). E “la conflittualità domestica raggiunge punte elevatissime quando tocca interessi di natura economica, come testimonia il numero dei procedimenti per violazione degli obblighi di assistenza familiare”. Nel primo semestre del 2010 sono state 1377 i procedimenti rispetto ai 1332 del secondo semestre del 2009. Nello stesso periodo in esame, sono aumentati in modo sensibile le denunce per pedofilia: la diffusione e divulgazione di materiale pedopornografico è l’ipotesi di reato più frequente.

Stalking. Nel primo semestre dell’entrata in vigore della legge” sullo stalking – ovvero da gennaio a giugno 2010 – si è passati da 314 procedimenti a 932 , con un incremento medio pari al 50%. Il dato emerge dalla relazione di apertura dell’anno giudiziario della corte d’appello di giorgio santacroce. “A presentare le denunce – afferma – sono nella maggior parte donne, anche non legate da vincoli familiari o da relazioni affettivi con il persecutore”.

Violenze sessuali e pedofilia. Le denunce arrivate in procura tra il luglio 2009 e il giugno 2010 sono state 670, “in leggero aumento rispetto all’anno precedente che ne aveva registrate 648. I dati statistici – aggiunge Santacroce – evidenziano una significativa riduzione delle denunce per violenza sessuale di gruppo (da 36 a 27) e un più consistente aumento delle denunce di violenza sessuale individuale (530 rispetto alle 502 del 2009 con un incremento del 5,57%).
Nel periodo in esame sono sensibilmente aumentate anche le denunce per pedofilia (395 rispetto alle 327 del 2009 con un incremento circa del 21%). L’ipotesi di reato più frequente è quella della diffusione e divulgazione di materiale pedopornografico (198 nuove iscrizioni) cui fa seguito quella di detenzione di materiale pedopornorafico (184 nuovi iscrizioni)”.

Carceri sovraffollati. “Pesante la situazione degli istituti penitenziari del Lazio, colmi fino all’inverosimile, perchè in tutti esiste un fenomeno drammatico di sovraffollamento”. “In carcere non c’è più posto”, sottolinea l’alto magistrato, “i detenuti presenti sono almeno il doppio del numero massimo dei posti regolamentari”. Da qui il verificarsi di continui episodi di autolesionismo, di ripetuti scioperi della fame, di danneggiamenti di beni dell’amministrazione”.

(Tratto da Repubblica)