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La realtà

Scarpinato: “Dietro le stragi del ’92 c’è stato il sigillo del potere”

Roberto Scarpinato
Memoria 23 maggio 2015

di Redazione

“Nelle stragi possiamo più correttamente dire che ci sono livelli di responsabilità più alti rispetto agli esecutori materiali”. Queste le parole del procuratore generale della Corte di appello di Palermo, Roberto Scarpinato, all’aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo al termine della cerimonia di commemorazione del giudice Giovanni Falcone, della moglie e dei tre agenti della scorta nel 23esimo anniversario della strage di Capaci.

“Tutto questo traspare dagli atti dei processi che abbiamo fatto in questi anni – ha aggiunto Scarpinato. – Questi personaggi la cui presenza traspare da vari elementi sono riusciti finora a restare a volto coperto nonostante la loro identità ed elementi per arrivare alla loro identificazione siano certamente a conoscenza di molti uomini di vertice di Cosa nostra e di altri. La lezione della storia dimostra che quando un segreto, nonostante sia condiviso da molti, dura per tanti anni vuol dire che dietro quel segreto c’è il sigillo del potere“, ha concluso Scarpinato.