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La “questione immorale”. Ma perché la maggioranza dei cittadini vota più i disonesti che gli onesti?

LA “QUESTIONE IMMORALE”

Quello che indigna le persone, come noi, che ancora credono nei valori di giustizia e di rispetto della persona umana, è, non tanto la questione della presenza delle mafie in quanto tale, ma, soprattutto, quella dell’immoralità di larga parte delle classi dirigenti e dei cittadini.

Due questioni strettamente connesse.

“Latina Oggi” ed il suo Direttore Sandro Panigutti hanno sollevato giorni fa un tema di importanza fondamentale:

quello dell’immoralità pubblica.

Quello che ci sconcerta è il silenzio su questo tema dell’opposizione, PD ed IDV soprattutto.

Un tema fondamentale, sul quale l’opposizione politica e sociale in provincia di Latina potrebbe e dovrebbe mettere al primo punto del dibattito politico e culturale, ma che, invece, trascura, ignora, salvo che nei momenti elettorali..

Colpevolmente.

In provincia di Latina – e non solo – abbiamo alcuni dei vertici istituzionali più alti davanti alle corti di giustizia per difendersi da accuse vergognose.

E, quello che è ancora più grave, è il fatto che questi imputati, anziché essere banditi dalla scena politica ed amministrativa, sono quelli che riscuotono i maggiori consensi durante le consultazioni elettorali.

Viene da domandarsi, a questo punto, se non sia, ormai, una parte cospicua dell’intero tessuto sociale diventato criminale.

Noi ci rifiutiamo ancora di crederlo. Con ostinazione. Ma i fatti sono i fatti.

Se così fosse, non ci sarebbe più speranza per un territorio, come è il nostro, devastato, oltreché da una presenza mafiosa asfissiante, da una subcultura dell’illegalità e di mafiosità che ha pervaso quasi tutto l’impianto sociale, culturale, economico e politico.

Abbiamo fatto riferimento al mancato ruolo importantissimo di un’opposizione seria a “o sistema” da parte del PD e dell’IDV, forze che, in teoria, dovrebbero essere i soggetti in possesso degli anticorpi per combatterlo con una certa efficacia.

Ma esperienze del passato e, in particolare, anche recenti (v. questione di questi giorni che riguarda soggetti di Ponza… ), ci stanno facendo cadere ogni speranza che ai livelli politici ed istituzionali si possano trovare molti alleati nella lotta contro il malaffare, l’illegalità e le mafie.

Ha ragione Roberto Scarpinato quando afferma che “la corruzione e la mafia sembrano essere costitutive del potere, salvo rare eccezioni” (v. Il Ritorno del Principe. Ed. Chiarelettere).

Disperati, allora? No, incazzati, ma, purtroppo, consapevoli del fatto che siamo SOLI!

Noi continueremo a batterci, anche se in piena solitudine, come leoni, ma i cittadini, quelli più onesti e preoccupati dell’avvenire dei propri figli, si comincino a fare un esame di coscienza!