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La provincia di Latina sembra essere una……………….”zona franca” per la criminalità.C’é un attacco spietato e duraturo ai danni della Magistratura e di singoli Magistrati.Vogliamo attrezzarlo o no un impianto investigativo adeguato che oggi manca quasi del tutto? Un appello dell’Associazione Caponnetto al Capo dello Stato ed al Presidente del Consiglio dei Ministri.

Ieri postavamo sul sito e sulle pagine fb dell’Associazione Caponnetto un pezzo del quale oggi riproponiamo uno stralcio.Eccolo:
”Giovanni Falcone diceva sempre due cose molto importanti che rendono chiaro il “quadro”:
la prima,”seguite il filone dei soldi e troverete la mafia”;
la seconda,ancora più importante :”la guerra alla mafia non si fa a Palermo ( e noi aggiungiamo a Napoli,a Reggio Calabria,a Milano e così via),ma a Roma.
La mafia,quella vera,quella che comanda,che dispone,che decide ,sta a Roma,nel Lazio.
La mafia,quindi,sta da noi,nel Lazio,a Roma come a Latina ,a Frosinone,a Viterbo,a Rieti.
Noi,quindi,siamo terra di mafia ed aveva ragione Carmine Schiavone quando,parlando di Gaeta,di Formia,di Fondi e del sud pontino ,ma più in generale della provincia di Latina,le definiva………… “provincia di Casale” di Principe.
Il problema sta nel fatto che proprio in questo territorio lo Stato di diritto,il vero Stato,sta collassando a tutto vantaggio dello stato-mafia.
Non si organizzano le difese,non si approntano gli strumenti di difesa e di offesa.,si consente ad orde di affaristi di fare business,senza che ci sia la benchè minima reazione non solo del popolo ma anche delle classi dirigenti,politiche ed anche istituzionali,che ne sono l’espressione.
E’ proprio quasi l’intero tessuto sociale,economico,culturale,politico ed istituzionale che é marcio e sono pochi,ormai,quelli che reagiscono o almeno tentano di reagire trovandosi quasi sempre di fronte ad un muro di gomma.
Non possiamo andare oltre per ovvie ragioni!………………..
Allora se qua nessuno indaga,nessuno va a fondo delle cose,nessuno scava,nessuno denuncia,non si verrà mai a capo di niente e la mafia assumerà,se già non l’ha assunto,il controllo di tutto e di tutti.
Stamane facevamo accenno ad una massima della mafia: “in un territorio di mafia non c’é foglia che si muova che la mafia non voglia”.
Qualunque cosa,in sintesi,viene decisa dalla mafia e viene  fatta a vantaggio della mafia.
Non sappiamo quanto e come questo discorso valga o meno per Gaeta,ma certo é che una persona sensibile ed informata- tanto più un’associazione antimafia- hanno il DOVERE di entrare in allarme allorquando ci si trova di fronte ad investimenti di montagne di capitali privati,riguardino essi la realizzazione di megaparcheggi sotterranei come quelli in programma a Villa Sirene,a Via Cosenz o a vattalapesca,privatizzazioni di cimiteri e quant’altro.
Lungi da noi l’idea di classificare a priori (questo lo vedremo dopo ) tutto e tutti come “mafiosi”,ma é incontestabile il fatto che in “provincia di Casale” la mafia ha un forte,fortissimo interesse ad esserci.Punto.Per questo esigiamo l’iniziativa del Prefetto di Latina con l’istituzione del Collegio degli Ispettori.Vogliamo vedere come il Prefetto di Latina si comporterà!!!!!!!!! Associazione Caponnetto”.”
Fin qui,lo stralcio della nostra nota postata ieri.
Il nostro fine é quello di richiamare l’attenzione dei vertici istituzionali nazionali sulla “particolarità” della provincia di Latina,una provincia alle porte della Capitale ma anche al confine nord  della Campania,che é stata definita dai Casalesi “provincia di Casale” per i forti interessi  e la presenza massiccia che i clan vi hanno.
Questo imporrebbe una maggiore oculatezza da parte dei vertici nazionali al momento della scelta dei rappresentanti dello Stato messi a capo delle strutture e dei presidi locali che non possono continuare ad essere persone  che non tengono conto di quella “particolarità” cui facevamo cenno e che non siano dotate di quelle doti,capacità ed esperienza,necessarie in  un territorio che  fa parte  della  “provincia di Casale”.
.Latina non può continuare ad essere una sorta di “zona franca” dove criminali di ogni specie e di ogni rango scorazzano,sparano e mandano pallottole ai giudici,minacciano,fanno business in un clima sconcertante di impunità.
Latina non può continuare ad essere quella provincia in cui “la legalità é un optional” ,come la definì  un ex  Presidente del TAR che vi ha prestato servizio per tanti anni.
Latina  non può continuare ad essere una provincia in cui uno dei pochi,se non l’unico Prefetto,buoni che vi sono stati,Bruno Frattasi,vengono definiti “pezzi deviati dello Stato” e rimossi in quattro e quattrotto
.Latina non può continuare ad essere la provincia dove,se non intervengono i  corpi centrali di polizia –DIA,GICO,SCICO,ROS ecc_da Roma o da Napoli,non ha personale preparato per svolgere un’indagine patrimoniale,per seguire quel “filone dei soldi” del quale parlava Giovanni Falcone
.Oggi la mafia é IMPRESA,la più grande e ricca IMPRESA del Paese,ed intorno all’IMPRESA ruota un esercito di professionisti,avvocati,commercialisti,notai,ingegneri,molti dei quali formatisi nelle migliori università.
E POLITICI,AMMINISTRATORI PUBBLICI,SINDACI,ASSESSORI,CONSIGLIERI,PARLAMENTARI  fra i quali potrebbe nascondersi,come é  dimostrato da  tante inchieste,attratto dai soldi,uno stuolo di sodali in giacca e cravatta.
La “mafia alta e bianca” dei salotti buoni.
Chi teniamo a fronteggiare questa gente? Il maresciallo o l’ispettore,arruolatisi 30 anni fa,che stanno nello stesso posto da  25 anni,che magari stanno aspettando,demotivati e stanchi,di andare in pensione fra qualche anno e di trascorrere l’ultimo periodo del loro servizio in santa pace e senza grane.Suvvia,é follia!,Se ,poi, a tutto questo si aggiunge la presenza di giudici e pm terrorizzati per le minacce e le pallottole che ricevono in continuazione,comandanti  che non vanno a Roma (la lotta alla mafia si fa a Roma,diceva Falcone) a gridare per ottenere personale superspecializzato e prefetti che non esercitano appieno i loro poteri in materia di prevenzione antimafia,la frittata é fatta ed avremo sempre una mafia sempre più aggressiva e pervasiva.Ed influente ! Avevamo chiesto,per ovviare almeno un poco a questa situazione drammatica,l’istituzione di un Supercommissariato a Formia con l’istituzione di una Sezione distaccata della Squadra Mobile di Latina,ma nemmeno questo é stato possibile ottenere.Una situazione terrificante che ci porta a temere,in considerazione dell’assenza più assoluta di controllo e di vigilanza preventivi, le mani della camorra su tutte le gare pubbliche,non escluse,tanto per citarne qualcuna,  quelle in corso e future sui megaparcheggi ( terreno molto battuto dalla camorra,come già si é verificato in qualche paese della Campania) a Gaeta e così via.
Così continuando lo Stato collassa e noi questo non possiamo tollerarlo senza reagire.Pertanto o il Capo dello Stato ed il Presidente del Consiglio intervengono personalmente o noi ci vedremo costretti a richiedere un’audizione nella Commissione Parlamentare Antimafia per denunciare pubblicamente l’inerzia dei vertici istituzionali.Non si può assistere nell’ indifferenza allo scempio dello Stato di diritto che si sta facendo per l’insipienza,se non la complicità,di classi dirigenti inadeguate.
                                                                                                                                                                                                                                      Associazione Caponnetto