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La posizione del PD a Terracina nell’imminenza delle elezioni. Le prime emergenze su quel territorio sono l’illegalità e la presenza mafiosa e pertanto la candidatura del Giudice Fedele per noi è una garanzia

Un’occasione unica per dimostrare quella resipiscenza che gli avrebbe consentito di uscire dalle catacombe e conquistarsi in un nuovo clima di vivibilità civile e democratica uno spazio significativo: è quella che sta mostrando di voler perdere il PD a Terracina.

Un partito chiuso nelle sue beghe, nelle sue vecchie e logore logiche di potere e nella sua conseguente insignificanza, senza alcuna apertura alle nuove realtà di una società in movimento.

Non che ci interessino le vicende ed i destini di questo o quel partito.

Ma, quando, dopo lustri di nefandezze politiche ed amministrative, vediamo che si aprono, in una città importante e martoriata qual è Terracina, devastata, peraltro, da una presenza mafiosa asfissiante, prospettive di riscosse e, al contempo, esterrefatti, ci vediamo costretti ad assistere a spettacoli desolanti che vedono la riproposizione di vecchi schemi di potere e di personalismi, allora veramente ti cadono le braccia e ti fanno disperare circa la possibilità di una ripresa democratica.

La candidatura del giudice Eugenio Fedele alla carica di sindaco di Terracina è quanto di più auspicabile soprattutto se, a parte l’importanza del ruolo che egli ha svolto e svolge e le qualità necessarie per svolgerlo, si considera lo stato drammatico in cui versa questo territorio.

Un territorio che ha bisogno prima di ogni altra cosa di LEGALITA’.

E’ la prima emergenza.

Il giudice Fedele, per quello che ha fatto nel suo ruolo di Giudice di pace prima a Terracina e poi a Fondi, rappresenta un’eclatante rottura con un passato.

Crediamo sia pleonastico ricordare il lungo elenco di sentenze, ordinanze ecc. da lui emesse per ripristinare uno stato di legalità nella vita pubblica del territorio, atti, i suoi, che ci hanno, peraltro, proposto il volto di una magistratura non compiacente o subordinata ad un certo tipo di potere.

Non a caso sulla sua candidatura di persona libera, non iscritta ad alcun partito e proposta da un gruppo di cittadini perbene, convergono, oltre ad associazioni e movimenti, partiti del centrosinistra, come IDV, SEL, FDS ed anche piccoli ma significativi segmenti dell’area di centrodestra indigesti e non omologabili al sistema del potere attuale.

Una candidatura, insomma, pulita e vincente che potrebbe spazzare un passato squallido e segnare un vero e proprio spartiacque e l’inizio di una nuova era.

Un partito intelligente, con una visione moderna e lungimirante delle realtà, dovrebbe, a questo punto, subito convergere su quella candidatura.

Invece, cosa fa il PD?

Dopo un’estenuante lotta fratricida interna, il PD terracinese ha espresso una candidatura tutta sua, autonoma, solitaria, di una persona, sì pulita, ma legata concettualmente ad un passato politico non più proponibile.

Un gioco tutto di retroguardia destinato alla sconfitta.

A noi non interessa – lo ripetiamo a gran voce – l’aspetto politico della vicenda, quanto, soprattutto se non esclusivamente, quello della moralità e della legalità.

Il Giudice Fedele e le forze che lo sostengono offrono su questi versanti le più ampie garanzie ed è quello che noi vogliamo, consapevoli come siamo della drammaticità della situazione in cui si trovano Terracina e tutto il territorio circostante.

Non schierarsi con quel fronte è – ci sia consentito dirlo con estrema franchezza – da irresponsabili.

Con Fedele Sindaco e con lo schieramento che lo sostiene, sarebbe agevole domani impostare un importante piano di tutela della legalità e di lotta alle mafie sul territorio.

E sarebbe la prima – e, purtroppo, unica – volta in provincia di Latina!