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La pancia

IL MALE OSCURO DEL NOSTRO PAESE: LA “PANCIA”.

Il trasformismo, un male antico.

E la pancia.

E sulla pancia i grandi maestri della comunicazione lavorano convincendo le maggioranze cammellate, per modificarne culture, mentalità, costumi.

Il grande inganno.

E’ uscito un saggio di Enrico Deaglio in questi giorni – “Il raccolto rosso (1982-2010). Cronaca di una guerra di mafia e delle sue tristissime conseguenze”. Ed. Il Saggiatore – in cui si parla dei cambiamenti intervenuti nel Paese sul piano dell’approccio alla mafia da parte della politica e dei cittadini.

Va letto con attenzione perché, com’è nello stile di Deaglio, vengono analizzate a fondo le mutazioni intervenute negli anni nell’atteggiamento soprattutto dei cittadini di fronte al fenomeno mafioso.

Ormai è una minoranza esigua, illuminata quanto si vuole ma sempre più esigua, che considera la mafia una nemica. Da combattere, come un cancro che sta divorando il Paese, distruggendolo e levando ai nostri giovani ogni speranza di un domani sereno.

L’altro giorno una giornalista-scrittrice di punta, nostra amica, durante un incontro dibattito cui siamo stati entrambi invitati a partecipare, ci ha posto una domanda provocatrice alla quale francamente ci siamo trovati in difficoltà a rispondere.

Stavamo parlando dell’azione di contrasto alle mafie e del comportamento di taluni magistrati.

Ci ha domandato, ad un certo punto:
“Ma Antonio Ingroia, nell’universo Giustizia, è l’eccezione o la regola???”

Noi conosciamo tanti magistrati e li apprezziamo per la loro onestà intellettuale ed il loro coraggio.

Ma leggiamo anche di altri che non sono proprio così.

Lo stesso discorso va fatto per quanto riguarda gli altri ambiti dello Stato.

Un’altra nostra amica, molto acuta, qualche anno fa, analizzando gli italiani, ci ha detto che questi vanno divisi in due categorie: quelli che ragionano ed agiscono sotto gli impulsi della parte del corpo che va dalla cintola in giù e gli altri guidati dalla parte che va dalla cintola in sù.

Va detto, purtroppo, che la maggioranza è composta sempre più dai primi.

La “pancia”, per non dire altro ancora.

Quale avvenire potrà mai avere un Paese siffatto?