NAPOLI – Cambia la guida del pool anticamorra napoletano, secondo le ultime disposizioni assunte dal procuratore Giovanni Colangelo.
A guidare la Dda di Napoli saranno due magistrati che hanno dedicato buona parte della propria carriera alla lotta del sistema criminale a Napoli e in altri contesti del sud Italia: a Filippo Beatrice va il coordinamento delle indagini legate alla camorra cittadina, mentre al collega Giuseppe Borrelli la guida della camorra legata ai clan casalesi e a una parte dell’hinterland napoletano.
Viene così confermata una gestione a due dei fatti legati alla malavita organizzata, di fronte all’esigenza di armonizzare questioni investigative diverse, ma anche un numero di pm (trenta in organico) che fanno della Dda di Napoli il pool più numeroso d’Italia. Due neo procuratori aggiunti a combattere racket, traffici di droga e di rifiuti pericolosi, ma anche omicidi di natura criminale, in una fase molto delicata per la scia di morti ammazzati registrati di recente, ma anche per il continuo evolversi di equilibri criminali.
Ormai da mesi, in una parte dell’hinterland a nord di Napoli è in corso una faida brutale per la conquista del mercato della droga. Tra Afragola, Crispano e Arzano sono stati uccisi e carbonizzati quattro soggetti ritenuti potenziali aspiranti alla gestione di una fetta di territorio. Morti ammazzati e sfregiati con le fiamme, un chiaro messaggio ai rivali – come a dire: neanche una degna sepoltura per chi è contro di noi – in un regolamento di conti che sposta l’attenzione sul potere criminale radicato ad Afragola. Stesso scenario per quanto riguarda Marano, specie dopo la cattura di Mario Riccio, detto Mariano, ormai ex enfant prodige legato agli scissionisti di Secondigliano degli Amato-Pagano, dove sono in corso epurazioni a colpi di omicidi e lupare bianche. Realtà sempre in divenire, che rendono necessaria massima cooperazione tra le due Dda, anche alla luce dei vasi comunicanti tra uno scenario e l’altro: è probabile infatti che la faida di Marano sia figlia dello stop alle piazze di spaccio del terzo mondo di Secondigliano e di alcune zone di Scampia.
Due aggiunti di particolare esperienza, dunque: Beatrice ha svolto il ruolo di pm anticamorra a Napoli, prima di indossare le vesti di sostituto procuratore nazionale antimafia sotto la guida di Piero Grasso; Borrelli ha invece condotto le indagini per il pool anticamorra tra la fine degli anni Novanta e la prima parte dello scorso decennio, per poi passare in forza al pool reati contro la pubblica amministrazione, e per andare – siamo nel 2007 – a Catanzaro dove ha svolto il ruolo di procuratore aggiunto.
I due aggiunti prendono il posto lasciato da Francesco Greco, che va a dirigere la Procura di Napoli nord, e di Gianni Melillo, capo di gabinetto del ministro della giustizia Orlando.
Ma l’organico della più numerosa Procura di Napoli non è ancora completo: sono prossimi ad essere investiti del ruolo di aggiunti anche Vincenzo Piscitelli e Luigi Frunzio, il primo titolare di indagini legate al crimine finanziario (come quelle su Finmeccanica), il secondo proveniente dal ministero, dopo aver svolto il ruolo di pm anticamorra a Napoli fino alla metà dello scorso decennio.