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l sindaco appena eletto al cospetto di Schiavione jr per paura della ‘reazione’ di Zagaria

I verbali del figlio di Sandokan al processo Jambo. Il superpoliziotto racconta le indagini in aula

08 novembre 2018

DI Attilio Nettuno

Sindaco al cospetto di Nicola Schiavone per chiedere protezione. E’ quanto ha rivelato il figlio di Sandokan, oggi collaboratore di giustizia, nelle sue dichiarazioni finite nel processo sugli interessi del capoclan Michele Zagaria sul Jambo e che vede alla sbarra gli ex sindaci di Trentola Ducenta Nicola Pagano e Michele Griffo, insieme con Alessandro Falco e Nicola Picone.

LE DICHIARAZIONI DI SCHIAVONE

Schiavone jr ha raccontato ai magistrati della Dda del Jambo contestualizzando la vicenda da un punto di vista politico. Fu il sindaco Nicola Pagano a recarsi a casa di Schiavone “accompagnato da Sebastiano Ferraro il politico”, dice il primogenito del capoclan dei Casalesi. Motivo della visita era il fatto che “era stato eletto sconfiggendo la lista di centrodestra che aveva appoggiato tutto il gruppo di Michele Zagaria”. Per questo Pagano “intendeva mettersi al riparo da ogni ritorsione perchè temeva che Michele Zagaria potesse farlo cadere politicamente o addirittura intimorirlo per le vie di fatto”. Dopo la consiliatura di Pagano venne eletto Michele Griffo “che era una persona riconducibile a Michele Zagaria”, ha chiosato il pentito.

IL PROCESSO

Intanto prosegue il dibattimento dinanzi al collegio presieduto dal giudice Donatiello del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Stamattina, dopo l’interruzione della precedente udienza, si è concluso il controesame dell’ex capo della Squadra Mobile Alessandro Tocco che ha parlato delle attività di riscontro fatte dagli organi inquirenti sulle dichiarazioni di Francesco Cantone, Pirozzi ed Antonio Iovine, l’altro capoclan oggi pentito.

Secondo quanto spiegato da Tocco in aula l’ex sindaco Griffo non sarebbe mai stato sottoposto ad intercettazioni telefoniche se non dopo la sua fuga quando sfuggì all’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare. Inoltre sui permessi a costruire in favore del Jambo, oggetto del processo, è emerso come siano stati rilasciati anche da altri sindaci e dagli stessi commissari prefettizi.

Circostanze che saranno al centro dell’escussione del consulente amministrativo della Procura Boeri, chiamato in aula per la prossima udienza fissata a fine novembre.

Fonte:http://www.casertanews.it