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LA NOTA. I 20 ARRESTI di politici e imprenditori presunti corrotti. Associazione per delinquere, la contestazione del reato al “trio delle meraviglie” rende molta ambiziosa questa indagine

LA NOTA. I 20 ARRESTI di politici e imprenditori presunti corrotti. Associazione per delinquere, la contestazione del reato al “trio delle meraviglie” rende molta ambiziosa questa indagine. Ma l’accusa secondo noi è fondata. ECCO PERCHE’

Gino Imperadore il dominus. La moglie, “pienamente partecipante e consapevole”, Francesco Raucci il costruttore di cofecchie per truccare gli appalti

CASERTA – Che l’indagine della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, la quale ha portato all’emissione di 20 provvedimenti di custodia cautelare e all’iscrizione nel registro degli indagati di altre 15 persone, sia stata realizzata con un’attività doviziosa, attenta nella ricerca delle prove o di quei “gravi indizi di colpevolezza” che sono alla base di un’ordinanza tanto ponderosa e che devono resistere negli altri due gradi possibili di sindacato giudiziario riguardante i titoli cautelari, è fuori discussione.

Come è fuori discussione,  alla luce di questo lungo lavoro investigativo, il fatto che si tratti di un’indagine legittimamente ambiziosa. Più di 500 pagine, ma soprattutto un capo A che dimostra la fede concreta che la Procura nutre rispetto alle convinzioni che si è formata durante gli anni, (perchè anni sono stati), delle indagini.

Non siamo dei giuristi, ma sappiamo bene per un’esperienza costruita nella lettura di tonnellate di atti giudiziari, che portare avanti, già in sede di tribunale del Riesame, eventualmente in Cassazione, ancor di più in un eventuale processo, l’accusa di associazione per delinquere, è esercizio molto impegnativo per una pubblica accusa. Si tratta, infatti, di un reato in cui occorre continuamente sintonizzarsi con le manifestazioni di volontà di chi, di questo reato, è accusato, non limitandosi alla messa a fuoco di un singolo comportamento o di una serie di singoli comportamenti, ma costruendo una sorta di collegamento, di filo rosso, che connette, appunto, ogni singolo reato compiuto ad un disegno di carattere generale, ad un piano dotato non solo di abilità manifestate “al momento”, ma di una vera e propria strategia criminale collocata in un lasso di tempo ampio che esprime la sua parte comune, nell’ambito delle varie vicende contestate, proprio nel piano di strategia criminale di cui risulta chiaro anche l’obiettivo generale che è somma e allo stesso tempo unificazione, degli obiettivi singoli.

Dunque, la Procura di Santa Maria Capua Vetere ritiene di potersela giocare, di poter riempire di contenuto le proprie tesi accusatorie già nelle prime udienze del Riesame che si dovrebbero svolgere a partire dalla settimana prossima, con priorità per le istanze presentate dai difensori degli indagati detenuti in carcere, cioè i vari Angelo Di Costanzo, Enzo Cappello, Gaetano Rauso, Luca Sorbo, Luigi Imperadore e compagnia.

Esiste, dunque, una centrale di comando e di coordinamento di ogni azione, finalizzata all’arricchimento della Termotetti Sas. Esiste una cabina di regia e di azione, che si occupa, anche contemporaneamente delle varie piazze in cui la Termotetti intende insediarsi.

Ripensando per un momento a ciò che la Procura ha scritto nel primo comunicato spedito alla stampa, ieri mattina, la nostra attenzione si sofferma e si focalizza soprattutto su uno degli aspetti sottolineati, nel citato comunicato, dal titolare dell’azione penale e della potestà inquirente: Francesco Raucci, una delle 3 persone indagate, insieme a Gino Imperadore e ad Antonella Tedesco, moglie di quest’ultimo, per il reato di associazione per delinquere ha applicato sia nella gara di Casagiove, che in quella di Alvignano lo strumento della proposizione dell’isola ecologica (poi avremo tempo e modo di tornare su questo aspetto, di cui tanto abbiamo scritto negli anni e nei mesi scorsi), per coprire credibilmente l’appalto truccato, utilizzando, aggiungiamo noi, in maniera anche un po’ stravagante e maramalda le autostrade aperte davanti alle mire criminali di ladroni e birbaccioni di ogni risma, sparsi nello Stivale, ma soprattutto nello sfigatissimo Meridione, dal metodo di aggiudicazione dell’appalto, definito dell’offerta economicamente vantagiosa”.

Insomma, Raucci, attivato dal “dominus” – così viene definito nel capo A , Gino Imperadore – e dalla moglie del dominus, legale rappresentante, pienamente consapevole”, secondo il gip, di questa attività criminale ad ampio raggio, si muoveva utilizzando un sistema, secondo Raucci collaudato ed infallibile, per aggiudicarsi diverse gare d’appalto. Il che, a nostro avviso rafforza logicamente la tesi dei pubblici ministeri sulla costruzione di un disegno criminale unitario e  organicamente definito nella commissione di diversi singoli reati, mai estemporanei, ma frutto della volontà di realizzare gli obiettivi che l’associazione a delinquere si era data.

Gianluigi Guarino

 

 

 

PUBBLICATO IL: 14 settembre 2016 ALLE ORE 19:09

fonte:www.casertace.net