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La nostra solidarietà ad Ignazio Cutrò si accompagna alla condanna nei confronti dei condomini che ad Agrigento gli stanno impedendo di aprire uno sportello antiracket

UN CONDOMINIO DI AGRIGENTO VIETA AD IGNAZIO CUTRO‘ L’APERTURA DI UNO SPORTELLO ANTIRACKET

Quando noi sosteniamo, con Nando dalla Chiesa, che la… forza della mafia sta fuori della mafia.

Alcuni condomini di un fabbricato di Agrigento vogliono vietare l’apertura di uno sportello antiracket da parte di Ignazio Cutrò.

Sostengono di… aver paura delle ritorsioni di Cosa Nostra.

Ignazio Cutrò, come si sa, vive sotto scorta per le minacce di morte ricevute dalla mafia e la presenza degli uomini armati che lo proteggono spaventano alcuni condomini.

Così si sarebbero giustificati.

Un episodio inquietante che rivela le difficoltà ed i pericoli di chi combatte contro le mafie.

Mafie al plurale, che sono altra cosa rispetto alla mafia che comunemente si intende.

Perché mafia è anche chi, per paura della mafia, non combatte la mafia.

La lascia fare e disfare.

Debbono combattere la mafia -ed eventualmente lasciarci la pelle come è capitato a Falcone, Borsellino e tanti altri, non esclusi noi- solamente i “ fessi”.

Gli altri –i “ dritti”- stanno a guardare, inerti.

Questa è la… cosiddetta “società civile”!

Almeno una parte, grazie a Dio, perché ce n’è un’altra parte, quella coraggiosa e sana, che la pensa diversamente.

All’amico Ignazio Cutrò la nostra esortazione a non demordere, ad andare avanti, con tutto il nostro affetto e la gratitudine per quello che ha fatto e sta facendo a difesa della legalità, dello Stato di diritto ed anche di queste persone che gli mettono, speriamo involontariamente, i bastoni fra le ruote.