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La meta degli affiliati ai clan è l’estremo sud pontino.La provincia di Latina è una sorta di eldorado per tutte le mafie.

Latina Oggi,  Venerdì 5 MAggio 2017

La meta degli affiliati ai clan
L’estremo sud pontino scelto da personaggi legati alla malavita organizzata per scontare le condanne
II caso riemerge dopo il sequestro di beni ad Angelo Pontillo, imprenditore casertano ma ai domiciliari a Marina

di GIANNI CIUFO

La presenza sul territorio di Minturno di una persona che. secondo gli inquirenti, è legata ai clan camorristici campani, ripropone quello che è stato uno degli argomenti più gettonati degli ultimi anni. Latitanti e arrestati che scontano pene, nel corso degli anni, ce ne sono stati tanti, a conferma che il sud pontino rimane una delle “mete” preferite da personaggi legati alla malavita organizzata. L’altro giorno Angelo Pontillo,  56enne imprenditore casertano, si è visto sequestrare sei milioni di beni; una decisione sopraggiunta dopo una condanna per usura, che sta scontando agli arresti domiciliari in via Monte d’Argento a Marina di Minturno. Anche lui, definito riconducibile al clan Beiforte, ha scelto di trascorrere gli arresti in un appartamento di Marina di Minturno. E due ex appartenenti al citato clan casertano furono arrestati nel 2002 dai Carabinieri di Formia, con in tasca 220mila curo in contanti. Si trattava di Bruno Buttone e Michele Fiondilo, poi divenuti collaboratori di giustizia, che, secondo le accuse degli inquirenti, avrebbero prestato soldi a commercianti del golfo di Gaeta con tassi da usura. Nel settembre del 1998 i Carabinieri della Compagnia di Formia arrestarono Salvatore Beiforte, all’epoca trentottenne, che per sfuggire alla cattura si era rifugiato in una villetta ubicata alla periferia di SS.Cosma e Damiano. Nella stessa estate 98, a Scauri, fu rintracciato Vincenzo Vitale, di Secondigliano di Napoli, che doveva scontare 28 anni di carcere per due sequestri di persona. L’uomo gestiva una giostra in un luna park di Scauri. Qualche giorno dopo, i Carabinieri di Minturno, invece, arrestarono Giuseppe Contino, boss indiscusso dell’omonimo clan di Pianura. Una cattura che vide i Carabinieri impegnati in un lungo inseguimento, con il latitante armato sino ai denti. Fu intercettato sotto il ponte della superstrada Formia-Garigliano e per lui si aprirono le porte del carcere. Nel 1997, a Scauri, fini in manette Pasquale Palmieri, un 43enne di Caivano, ricercato per associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Nel 1993 a Scauri fu arrestata Filomena Barretta, di Orte di Atella (Caserta), esponente del clan Gaglione, ricercata per estorsione e rapina aggravata. Quelli elencati, ovviamente, sono i principali arresti effettuati, ma l’elenco sarebbe ben più lungo, vista l’intensa attività effettuata dai Carabinieri e dalla Polizia. Più recentemente il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha disposto sequestri e confische di terreni ubicati sul territorio di Minturno ed appartenenti a personaggi legati alle cosche camorristiche.