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La mani della ‘Ndrangheta sul litorale, i legami con la politica: prefetto valuta commissariamento di Anzio e Nettuno

La mani della ‘Ndrangheta sul litorale, i legami con la politica: prefetto valuta commissariamento di Anzio e Nettuno

“Ieri abbiamo vinto le elezioni”, dice uno degli indagati intercettato. In tre seggi, sarebbe emersa la forza del clan. Le amministrazioni locali si difendono

Lorenzo Nicolini

Giornalista RomaToday

18 febbraio 2022

Il litorale a sud di Roma come terra di conquista per le ‘ndrine che da anni, ormai, frequentano Anzio e Nettuno. Una “colonizzazione” del territorio che è passata anche attraverso l’infiltrazione delle amministrazioni locali con l’obiettivo di mettere le mani sul ricco business dello smaltimento dei rifiuti. Un sistema illecito radicato che emerge dalla maxi indagine dei carabinieri e della Dda di Roma che ha portato all’arresto di 65 persone accusate anche di associazione a delinquere di stampo mafioso.

Legami con la politica così forti, secondo gli inquirenti, che hanno spinto la prefettura ieri a valutare il commissariamento dei due comuni. Matteo Piantedosi sta studiando il caso, secondo quanto apprende RomaToday. Sta esaminando, infatti, se ci siano i presupposti per nominare una commissione ispettiva. Uno studio che durerà almeno tre mesi.

Le forza della ‘Ndrangheta ad Anzio e Nettuno

Due i distinti gruppi criminali emersi dalle indagini e distaccamenti delle ‘ndrine di Santa Cristina d’Aspromonte in provincia di Reggio Calabria e di Guardavalle in provincia di Catanzaro. Da anni hanno aggredito il territorio utilizzando come grimaldello il narcotraffico. Nella primavera del 2018, utilizzando consolidati canali con il Sud America, sono stati circa 258 i chilogrammi di cocaina fatti arrivare a Roma dalla Colombia e l’obiettivo era di farne arrivare, utilizzando addirittura un veliero, altri 500 chili da Panama. Grazie ai proventi dello spaccio su larga scala, le cosche hanno finanziato le loro attività oliando anche funzionari pubblici e utilizzando l’apporto di due carabinieri “amici” accusati di avere rivelato notizie coperte da segreto.

I legami con la politica

E poi, nell’ordinanza di 1302 pagine del gip Livio Sabatini, si sono gli intrecci oscuri. Quelli con la politica. Proprio per questo i carabinieri ieri hanno effettuato una serie di perquisizioni negli uffici dei comuni di Anzio e Nettuno con l’obiettivo di acquisire ulteriori documenti che dimostrino contiguità tra gli uomini dei clan e gli amministratori locali in un rapporto che il gip definisce “solido”.  Nelle elezioni amministrative del 2018 gli affiliati si sono spesi per fare eleggere l’attuale sindaco di Anzio Candido De Angelis, non indagato nel procedimento, ed eletto nel 2018.

Ndrangheta: in tre seggi ad Anzio la forza elettorale del clan

I legami tra politica locale e il sodalizio criminale, si sarebbero concretizzati secondo gli investigatori, proprio nel corso delle elezioni amministrative del 2018 ed in particolare nei seggi elettorali 15, 16 e 17 della località Falasche di Anzio. La vicinanza e il supporto degli elementi di spicco della ‘Ndrina con esponenti politici locali e la loro “fortuna” emersa dalle urne, sarebbe ricostruita nelle intercettazioni telefoniche.

In una di questa, quella del 25 maggio 2018, si sente uno degli interlocutori dire “sto vedendo di rimediare qualche voto” affermando “esplicitamente di trovarsi alle Falasche per fare proseliti”, scrive il gip di Roma Livio Sabatini. Il giorno dopo la vittoria di De Angelis vengono captate “tre conversazioni di eccezionale valore probatorio rivelatrici del sostegno offerto dalle famiglie calabresi in favore di De Angelis” sottolinea il gip. “Ha sbancato proprio su tutti”; “Io so qui alle Falasche ancora. Da ieri che sto qua, stiamo spogliando l’ultimo seggio…”; “Candido è il sindaco, ha vinto e basta!”.

Ad elezioni superate, il gruppo sarebbe passato all’incasso pretendendo di aggiudicarsi le gare d’appalto pubbliche. Alle resistenze del politico “ingrato”, il boss in una intercettazione dice al figlio “se io mi sento preso per il culo, diventa un macello. Sta cosa mi ha proprio stranito”.

“Abbiamo vinto le elezioni”

“Candido De Angelis (non indagato ndr), imprenditore ittico, è stato eletto sindaco del comune di Anzio il 10 giugno 2018 (al primo turno riportando 13.127 voti pari al 55,28% sostenuto dalla coalizione composta dalla Lega, Lista Civica, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Unione Centro, Il popolo della Famiglia) avendo già ricoperto tale incarico per due mandati dal 1998 al 2008: in altre parole, negli ultimi 23 anni De Angelis ha guidato il comune di Anzio per 13 anni ed è tuttora in carica. Occorre premettere che” un collaboratore “ha dichiarato che Candido De Angelis era stato eletto sindaco nella tornata elettorale del 2003 con il sostegno della famiglia Gallace”, si legge ancora nell’ordinanza. In un’altra intercettazione si sente un commento sull’esito delle elezioni comunali di Anzio: “Ieri sera abbiamo vinto le elezioni. Sì si, ha vinto Candido, al primo turno…e io sto con lui, pure al mandato scorso, dopo fatti vedere, stavolta non c’è trippa per gatti”.

La reazione del sindaco di Anzio 

Il sindaco De Angelis, in una nota, ha voluto dire la sua: “Confidiamo nel lavoro della magistratura, nell’assoluta consapevolezza di aver sempre esercitato liberamente il mandato elettorale. L’amministrazione comunale della città di Anzio è serena rispetto alla correttezza del proprio operato, ha collaborato ampiamente per la riuscita delle operazioni svolte, in un clima di massima disponibilità, da parte del sottoscritto, del segretario generale e di tutti gli uffici dell’ente. Confidiamo nel lavoro della Magistratura, nell’assoluta consapevolezza di aver sempre esercitato liberamente il mandato elettorale conferito dai cittadini”.

Gli interessi su Nettuno 

Non solo Anzio. Anche Nettuno faceva gola. È lo stesso clan, infatti, a interessarsi delle elezioni di un anno dopo del comune di 47 mila e 641 anime a circa 65 chilometri da Roma. Secondo quanto scrive il gip Sabatini “emerge la contiguità” di alcuni dei principali indagati, arrestati per associazione mafiosa, “con esponenti politici” di Nettuno. Anche in occasione delle elezioni comunali, del maggio 2019, uno dei principali indagati, scrive il gip, “si era attivato per convogliare i voti”, su uno dei consiglieri eletti nella lista del sindaco Alessandro Coppola, che a quanto non è indagato nell’inchiesta.

In una conversazione Giacomo Madaffari, detto ‘Baffetto’ e ritenuto capo di una delle due organizzazioni, “rivendicava la sua amicizia con il sindaco di Nettuno Coppola e manifestava il rischio che sarebbe disceso dall’accostamento della sua persona a quella di Coppola”, scrive il gip rimandando a un’intercettazione: “Ci arrestano … e…cacciano pure Coppola”. Per il gip, “le intercettazioni dimostrano che i componenti della locale di ‘ndrangheta si sono anche avvalsi della forza di intimidazione derivante dall’appartenenza al vincolo associativo per l’ottenimento degli appalti”.

La reazione del sindaco di Nettuno

Anche il sindaco di Nettuno, Alessandro Coppola, con una nota a nome di tutta l’amministrazione comunale, ieri ha chiarito la sua posizione: “Abbiamo piena fiducia nel lavoro della magistratura, e da subito tutti gli uffici si sono messi a disposizione degli inquirenti per fornire loro tutti gli atti dei quali ritenevano di aver bisogno. Quello della legalità è un principio sul quale io e l’amministrazione che ho il piacere di guidare non possiamo transigere, e sono certo che le indagini in corso faranno luce su questa vicenda”.

Prefettura valuta il commissariamento

Su questi presunti intrecci tra il gruppo della ‘Ndrangheta di Anzio e Nettuno e i due comuni del litorale a sud di Roma, il prefetto di Roma Matteo Piantedosi vuole vederci chiaro. Piantedosi sta valutando, sulla base delle carte dell’inchiesta se ci siano i presupposti per nominare una commissione ispettiva. Si tratta dello step precedente allo scioglimento e al commissariamento.

In sostanza, secondo fonti di palazzo Valentini raccolte da RomaToday, il prefetto dovrebbe nominare una commissione di accesso ai Comuni, che si insedierebbe per svolgere un’analisi degli atti amministrativi per almeno tre mesi, e in particolare degli appalti, per verificare se ci siano infiltrazioni. Sulla base dei risultati di queste analisi di norma si decide l’eventuale scioglimento. Il comune di Nettuno era stato già commissariato nel 2005.

fonte:https://www.romatoday.it/cronaca/ndragheta-anzio-nettuno-ipotesi-commissariamento.html