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La mafia ringrazia l'”antimafia”

Mai un nome, mai un cognome, solo frasi generiche, denunce generiche.

Ma che antimafia è questa?

La lotta alle mafie (al plurale, perché le mafie sono tante) è una cosa seria e non stiamo parlando di bruscolini.

Le mafie più insidiose sono quelle che si annidano nelle istituzioni e nei partiti.

Oltre che fra i professionisti, a go go.

Stiamo assistendo in questi giorni ad una serie di pantomime da parte di partiti e soggetti impegnati a… commemorare Falcone, Borsellino, Rizzotto ed altre vittime eccellenti di mafie (anche qua al plurale perché ancora bisogna accertare “chi” ha ordinato o fatto in modo che questi poveri disgraziati fossero uccisi).

La sagra dell’ipocrisia, della mistificazione, delle chiacchiere.

E della disinformazione più colossale.

Noi stessi siamo stati e siamo continuamente testimoni diretti della partecipazione entusiasta alle cosiddette manifestazioni antimafia, dove si parla quasi sempre di mafia e di legalità in termini generici, di boss o, comunque, di soggetti ben noti alle cronache giudiziarie.

Li abbiamo visti applaudire, grati per questo modo di concepire la lotta alle mafie.

Questa non è antimafia.

Antimafia significa scovare i mafiosi e denunciarli, nome e cognome.

Antimafia significa scovare e denunciare le collusioni con le mafie.

Antimafia significa denunciare le omissioni, le carenze, le agevolazioni, molte volte studiate e volute, nei partiti e nelle amministrazioni pubbliche, in favore dei mafiosi.

Nei comuni, nelle province, nelle Regioni, nel Parlamento, nei governi, negli uffici pubblici.

Le collusioni con la politica e con le istituzioni.

Le commistioni.

Siamo schifati per il comportamento di “chi” sostiene che il compito di lottare contro le mafie è delegato esclusivamente alle forze dell’ordine ed alla magistratura.

Criminale.

Niente di più falso.

E’ veramente vergognoso che ci si scrolli di dosso ogni responsabilità.

La lotta alle mafie è dovere di TUTTI i cittadini perbene i quali DEBBONO aiutare la magistratura e le forze dell’ordine.

E’, questo, un dovere civico.

Ce lo chiedono i magistrati e le forze dell’ordine impegnati, lasciati soli, in trincea e ce lo impone la nostra coscienza civile.

Questa è antimafia.

Il resto è solfa.