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La mafia ad Ostia.Sono quasi 30 anni che se ne parla ed oggi si raccoglie quello che si é seminato in quasi mezzo secolo di complicità oggettive e soggettive .Alessandro Fulloni ci ha scritto addirittura un libro che noi abbiamo.

Da Il Corriere della Sera

 

Milano, 8 agosto 2015

Il caso e la storia: Ostia e le mafie,
cronache e indifferenza da 25 anni

È un fatto che ci troviamo di fronte ad anni di denunce sottovalutate: dei cittadini, delle forze dell’ordine, perfino quelle emerse dalle ripetute inchieste della magistratura

di Paolo Fallai

 

«Il 18 agosto si svolgerà una manifestazione contro la mafia sul pontile di Ostia». Sembra una notizia di oggi, ma quella manifestazione si è svolta nel 1992, ventitré anni fa. Ed è ormai un quarto di secolo che si parla delle infiltrazioni della criminalità sul litorale romano. Questo giornale se ne occupa da sempre. Da quando raccontò la fuga, proprio da una villetta di Ostia dove si trovava ai «domiciliari» di Friederich Schaudinn, il tecnico austriaco vicino alle cosche siciliane e che approntò il timer per la strage sul rapido «904». 

Un paio di generazioni di cronisti, dal compianto Antonio Masia ad Alessandro Fulloni si sono alternati alle firme di inviati e editorialisti per raccontare come il crimine avesse scelto quest’area come retroguardia di apparente tranquillità. «Negli ultimi 20 anni sono stati moltissimi i latitanti più o meno eccellenti rifugiati tra Lavinio, Ostia e Fregene» scriveva proprio Fulloni nel 1998, collezionando un lungo elenco di nomi, tra i quali spiccavano quelli dei fratelli Gaspare e Pasquale Cuntrera. Nel 2003 l’allora presidente della commissione parlamentare Antimafia Roberto Centaro, dichiarava: «Sul litorale risultano infiltrazioni della criminalità organizzata, un’ eredità forse dello stretto rapporto esistito tra delinquenza romana e Cosa Nostra». 

 

Sarebbe facile proseguire citando gli allarmi pubblici lanciati fin dal 2013 dal procuratore capo Giuseppe Pignatone, molto prima che l’inchiesta «Mafia Capitale» arrivasse a sconvolgere il municipio di Roma che si affaccia sul mare. È un fatto che ci troviamo di fronte ad anni di denunce sottovalutate: quelle dei cittadini, quelle delle forze dell’ordine, perfino quelle emerse dalle ripetute inchieste della magistratura. Una sordità politica che non è solo quella che emerge dall’inchiesta «Mafia Capitale» e che ha travolto l’ultimo presidente del Municipio, Andrea Tassone. Perché al di là delle singole posizioni giudiziarie è una intera classe politica che deve rispondere di questa indifferenza. 

Il municipio di Ostia sfiora i 300 mila residenti, poco meno di Bari, più di Venezia, il doppio di Cagliari. E in tutti questi anni, mentre incendi dolosi mandavano in cenere le carte relative alle concessioni balneari degli stabilimenti balneari, al posto del lungomare c’è un «lungomuro» e quella per l’accesso alla spiaggia è diventata una battaglia. Non sarà né breve, né facile la riconquista della legalità. 

8 agosto 2015