La lotta tra clan si trasforma in strage degli innocenti: già 4 le vittime di camorra nel 2016 a Napoli
Ammazzati senza colpa un 17enne, due meccanici ed un 19enne che si trovava nel posto sbagliato al momento sbagliato: ecco chi sono
di Mario Rispetto
Mercoledì 8 Giugno 2016
NAPOLI. Genny, Giuseppe, Filippo e Ciro. Sono quattro le vittime innocenti della faida di camorra che stanno combattendo i clan Esposito-Mallo-Spina contro i Vastarella-Lo Russo-Tolomelli per il controllo del rione Sanità. Una guerra di quartieri che va avanti da mesi, ormai, tra agguati, omicidi, gambizzazioni e stese. Una faida coperta dal solito muro di omertà squarciato ogni qual volta una delle due fazioni decide di impugnare le armi e sparare. Ieri pomeriggio si è consumato l’ultimo capitolo di questa guerra. A finire sotto i colpi dei sicari un killer degli Esposito, Raffaele Cepparulo, fedelissimo di Antonio Genidoni, ritenuto a capo della cosca dei Barbudos fino al suo arresto di qualche settimana fa.
Il risentimento degli Esposito per la morte del boss Pierino a novembre 2015 e del figlio, Ciro ‘o Spagnolo, a gennaio, oltre alla cacciata delle famiglie legate ai Barbudos dal rione Sanità, aveva spinto gli esponenti del clan a riorganizzarsi bramando una vendetta. Vendetta che si è consumata il 22 aprile quando un commando fece irruzione in un circoletto in via delle Fontanelle. Rimasero uccisi Giuseppe Vastarella, uno dei reggenti dell’omonimo clan, e il cognato Salvatore Vigna. Altre tre persone, tutte legate agli alleati dei “Capitoni”, riportarono delle ferite più o meno gravi.
Quest’assurda guerra, però, ha lasciato “per terra” anche anime innocenti. Vittime di un destino crudele o per essersi trovate nel posto sbagliato al momento sbagliato oppure per parentele scomode. Il primo fu il 17enne Genny Cesarano, che perse la vita la notte del 6 settembre 2015, colpito da un proiettile vagante sparato durante una ‘stesa’ di camorra nel rione Sanità. La sua morte sconvolse una comunità intera, ma non è riuscita a fermare completamente le pistole.
Dopo molti mesi, la camorra colpì nuovamente due persone estranee ai fatti malavitosi. Stavolta, tuttavia, gli omicidi non furono determinati da un errore. I killer assaltarono un’officina a Marano, in via Unione Sovietica. Un uomo di 59 anni e suo figlio vennero massacrati di colpi. Un altro ragazzo, invece, scampò miracolosamente all’agguato. A perdere la vita furono Giuseppe e Filippo Esposto. Di cosa erano colpevoli? Erano padre e fratello di Emanuele Salvatore Esposito, arrestato qualche giorno dopo perché ritenuto dagli inquirenti – e dal clan rivale – responsabile della strage di via Fontanelle.
L’ultima tragedia si è consumata ieri pomeriggio, a Ponticelli. Un colpo di pistola al torace, un solo colpo, è stato fatale per Ciro Colonna. Aveva solamente 19 anni. Ammazzato in un circolo ricreativo. L’obiettivo dei sicari era un altro, Raffaele Cepparulo, killer dei Barbudos e, secondo gli investigatori, autore materiale delle ultime due ‘stese’ di camorra verificatesi nel rione Sanità. Cepparulo forse si sarebbe fatto scudo con il corpo di Ciro per sfuggire alla furia dei sicari. O probabilmente il 19enne è stato ucciso perché i killer non volevano lasciare in giro testimoni, avendo agito a volto scoperto.
Quattro morti, quattro vittime innocenti spezzate. Tanti sogni infranti, ambizioni che non potranno essere più raggiunte. Vite che non torneranno più. Restano i ricordi che dovranno sollevare il peso della sofferenza dai cuori di amici e parenti.