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La ICEM di Minturno ha fatto importanti lavori pubblici nel sud pontino

atina Oggi,  Venerdì 27 Dicembre 2013

L’inchiesta della DDA di Catanzaro
Sub appalti ad imprese vicine alle cosche
Coinvolta la Icem di Minturno

DI GIANNI CIUFO

Avrebbe impiegato in sub appalto mezzi e personale di imprese ritenute vicino alle cosche della «n’drangheta » del crotonese nell’espletare i lavori di ammodernamento e messa in sicurezza di una parte del porto di Le Castella di Isola Capo Rizzuto. Questa l’accusa mossa nei confronti della Icem, una ditta la cui sede operativa è nella zona industriale ed esattamente in via Petrosi a Minturno. Il titolare, C.A. di origini campane, è indagato insieme a due architetti ed un ingegnere nominati dal Comune calabrese, come responsabili dell’esecuzione dei lavori. L’area portuale è stata sequestrata dai carabinieri del reparto operativo del comando  provinciale di Crotone nel corso dell’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro. Gli inquirenti avevano segnalato alla Prefettura di Crotone diverse anomalìe nell’esecuzione dell’appalto, del valore di circa 960mila euro. In seguito alla nota dei carabinieri, il 21 novembre scorso, la Prefettura di Latina, su attivazione della Prefettura di Crotone, aveva emesso una interdittiva antimafia provocando la rescissione del contratto. Tuttavia, nonostante l’interdittiva e la rescissione del contratto, secondo gli investigatori, nei primi di dicembre i lavori sono proseguiti senza sosta, probabilmente al fine di completare l’opera e poter incassare il corrispettivo. I tre professionisti sono indagati per abuso d’ufficio e falso in quanto, per agevolare la ditta nella riscossione della somma per la liquidazione dei lavori, avrebbero omesso i dovuti controlli e attestato falsamente l’ultimazione dei lavori in data 11 novembre, quindi antecedente alla rescissione del contratto. Reati aggravati di avere favorito le associazioni mafiose. Il titolare della Icem, originario del casertano, è indagato per subappalto non autorizzato e concorso in abuso d’ufficio. L’Icem, in passato si era occupata di effettuare i lavori di ammodernamento e messa in sicurezza di una parte del porto di Le Castella di Isola Capo Rizzuto. Questa l’accusa mossa nei confronti della Icem, una ditta la cui sede operativa è nella zona industriale ed esattamente in via Petrosi a Minturno. Il titolare, C.A. di origini campane, è indagato insieme a due architetti ed un ingegnere nominati dal Comune calabrese, come responsabili dell’esecuzione dei lavori. L’area portuale è stata sequestrata dai carabinieri del reparto operativo del comando lavori riguardanti la realizzazione della barriera di protezione dei resti dell’antico Porto Neroniano di Anzio. Su questo caso il gruppo Sel in Regione ha presentato un’interrogazione al presidente Zingaretti. Ma l’Icem ha svolto, tra l’altro, anche lavori di somma urgenza affidati nel dicembre del 2012 dall’ente Parco Regionale Riviera di Ulisse, per il posizionamento e la manutenzione straordinaria di alcuni segnalamenti marittimi del sistema di perimetrazione delle aree marine protette. Lavori svolti per l’80% di quanto previsto, perchè la Icem, il 30 ottobre scorso, ha inviato una nota all’ente Parco nella quale ha chiesto di interrompere il rapporto contrattuale, senza avere nulla a pretendere. Aveva ricevuto ottomila e duecento euro circa, più Iva, a fronte dei 14.125,00 previsti. Una richiesta di rescissione bonaria del contratto che è stata accolta dall’ente Parco, che ha avviato la procedura per un nuovo affidamento dell’importo residuo di circa 5.800 euro oltre l’Iva.