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La guerra alla camorra

Testimone di Giustizia contro la Camorra spa

Occorrono mezzi, uomini, protezione contro la Camorra

L’ultima relazione della Dia mostra un dato allarmante ma certo non sconosciuto a chi vive in terra di Camorra.
Anche se occhi non “vedenti”, complici silenti, minimizzano questo dato allarmante, oggi, come ieri, la situazione desta allarme, non solo perché questa guerra di camorra segna vittime innocenti ma perché il terrore, la paura è palpabile nel vissuto quotidiano di ogni cittadino onesto.
Citamo questo titolo di giornale che racchiude questo triste primato, questo primo posto segnato da omicidi di Camorra, una classifica della Morte:
“Dia: «La camorra uccide più delle altre organizzazioni criminali: 10 omicidi in 6 mesi”.
Questa mattanza continua da anni meglio dire decenni, un fenomeno più volte minimizzato a volte messo da parte e tirato fuori dal cilindro ad ogni tragedia, quelle tante lacrime, quelle tante grida di dolore, quella giustizia che stenta ad arrivare, per quelle tante vittime innocenti rimaste senza un colpevole.
In queste terre già martoriate da un complesso giro d ‘affari criminali che hanno segnato per sempre il futuro del popolo onesto.
E non citeremo soli i rifiuti tossici, ma anche quella pressione criminale che tiene sotto assedio un intera economia.
Un popolo ormai quasi assuefatto, a volte inerme, rassegnato, questo fenomeno Camorra, rende parte del popolo immobile, rassegnato nel subire. Questo puzzo di Camorra che si spande in luogo e largo, composto da gente meschina, senza coscienza e per lo più ignorante, di uomini e donne che quotidianamente deturpano il territorio in cui poi vivono anche i loro figli, gli stessi segnati da un destino infame e già delineato, quasi come un passaggio di testimone gli stessi prendono la strada del crimine come una naturale evoluzione o qual si voglia un cambio generazionale.
Questi criminali infami violentando la quiete e la serenità di chi onestamente vive o di chi meglio sopravvive in queste terre.
Questa guerra mai finita e che oggi secondo i dati è in continua escalation deve essere contrastata, lo Stato, gli organi preposti devono fronteggiare questi gruppi criminali e militarizzati in modo forte e deciso, bisogna stroncare sul nascere la formazione di nuovi gruppi criminali, bloccare taluni criminali e stroncare la riorganizzare dei clan, se si spara e si uccide lo si fa’ per conquistare un territorio, una egemonia, un potere economico-criminale, più soldi più potere più affiliati, questa è la regola, troppi sono gli affari illeciti e troppi i soldati del male arruolati, essi sono scesi in campo per farsi la guerra per occupare i posti vacanti.
Quella mentalità criminale, camorristica intrinseca in taluni soggetti diventa un modus operandi che contamina il territorio, minando non solo alla sicurezza pubblica ma innescando un meccanismo di terrore dedito a creare destabilizzazione sociale e in certe aeree a prendere il posto di uno Stato troppo spesso latitante, quell’ approfittare della debolezza di un popolo orami allo stremo rende questa Camorra più forte, la stessa cerca consenso e cerca di sostituire lo Stato.
Negozi presi di mira da criminali alle prime armi, rapine di beni altrui, estorsioni, droga, corruzione, un mix infernale, una macchina di soldi sporchi che produce morte e distruzione.
Il popolo onesto deve fare la propria parte in questa battaglia, ma le istituzioni devono essere presenti, sempre, prevenendo, un’azione di contrasto visibile e non sulla carta ma per strada e non bastano le relazioni o le statistiche.
Bisogna non far mancare le risorse a chi contrasta questo male chiamato Camorra, dando energia, mezzi ed uomini perché una guerra deve essere combattuta in ogni sua azione.
Questa città, questo popolo non merita di restare ostaggio della Camorra, questo popolo può e deve farcela a scrollarsi dalle spalle questo peso criminale portato con fatica per decenni.
La politica deve essere lontana da dubbi, illazioni a volte e tristemente confermate, la cronaca ci narra di come per anni parte di essa sia stata parte integrante della Camorra, la stessa Camorra che si rigenera, prende sempre più l’aspetto camaleontico, ma certo non è INVISIBILE.
Non vogliamo detenere questo vergognoso primato di Morte, come non vogliamo che nessuna Regione possa detenere il primato, ormai la Camorra non ha confini geografici ma mentre in altre Regioni è silente e fa business in Campania si spara per uccidere e quella guerra mai finita ora va fermata.

di Gennaro Ciliberto

http://www.stampacritica.it/Attualita/Voci/2014/8/18_La_guerra_alla_camorra.html