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La gioventù della camorra

Dodici anni, pochi per la galera, abbastanza per spacciare droga

A dodici anni si è giovani, troppo giovani per buttare via una vita, ma si è preda appetibile della camorra.

Una camorra sempre più debole ma nello stesso tempo sempre più spietata.

Si è troppo piccoli per essere coinvolti in una storia di droga, ma accade a Castellammare di Stabia provincia di Napoli, città metropolitana ad alto tasso di criminalità.

I Carabinieri del nucleo radiomobile fermano un motociclo, alla giuda un venticinquenne e il suo passeggero un giovane ragazzo di soli dodici anni, nulla di strano se nello zaino del giovane dodicenne i militari della benemerita non avessero scoperto e rinvenuto un chilo di droga, si 1000 grammi di marijuana.

Forse la stessa droga coltivata e prodotta sui monti Lattari.

Tutto questo ormai non ci stupisce più, poiché i ragazzini sono sempre più usati e non solo per trasportare o spacciare la droga, ma sono spesso custodi di armi, le stesse armi pronte a sparare e non è un caso che presso il domicilio del venticinquenne fermato, i carabinieri abbiano rinvenuto due proiettili calibro 9, quelli usati dalla camorra per uccidere!

Dovremmo un po’ chiederci tutti, nessuno escluso, il perché quel ragazzino era su quel motociclo e perché con se in quello zaino aveva un chilo di droga.

Chi sono i genitori???

Ci viene l’atroce dubbio che lo stesso ragazzino non fosse nuovo a tali episodi e forse è un esperto corriere alle dipendenze del clan e che solo stavolta gli è andata male… forse sono supposizioni!

In un mondo in cui tutti, o quasi, condanniamo il fenomeno criminalità, illegalità, corruzione e violenza, sempre più i tentacoli della camorra si stringono su di noi ed a pagare il caro prezzo restano sempre i soliti onesti.

Città sempre più campi di battaglia e in cui l’illegalità, in certe zone, è una regola certa e collaudata per tutti coloro che vivono la quotidianità del fenomeno criminale, per coloro che ogni giorno assistono a scene di violenza, subendone lo “schiaffo” e la beffa. Infatti troppo spesso si è vittime ben due volte, in primis della criminalità e poi di una giustizia, sempre più lenta e troppo distratta, ancor più debole con i prepotenti e forte con i deboli.

Sentenze che troppo spesso deludono, lasciando l’amaro in bocca a chi in silenzio ha atteso giustizia che mai è arrivata.

A voi tutti chiedo di ribellarvi.

Una ribellione civile, ma determinata, non fatta di retorica o luoghi comuni, di facciate o slogan, di bandierine sventolate al vento che restano troppo spesso una festa senza lasciar alcuna traccia o memoria.

Ci vuole un’ azione efficace, un vero contrasto alle illegalità, alla corruzione… bisogna denunciare, facendo i nomi!!!

e poi… ???

E poi bisogna DIVULGARE la cultura della LEGALITA’ e rispettare in prima persona le regole.

Bisogna inoltre sottrarre quanti più soldati alla camorra, perché in quelle “ braccia” la camorra trova il suo punto di forza, il suo rigenerarsi.

Troppi giovani sono attratti dal faschino della criminalità, dal guadagno facile. Bisogna spiegare ai ragazzini in giovane età, che la camorra e’ il male assoluto, il non ritorno e che un camorrista non è altro che un disgraziato senza presente né futuro e che non ha il nulla.

Spieghiamo a questi ragazzi quali sono i veri valori, l’essenza della vita.

Una vita vissuta da persone per bene ripaga sempre fa vivere sereni e liberi. Anche se una vita fatta di sacrifici, di sconfitte e vittorie, di altruismo e comunione è una vita dura da vivere, ma resta una vita onesta, una vita piena di amore e gioia.

Bisogna essere esempi positivi, dare una giusta immagine a coloro che ci guardano e che ci osservano, non bisogna cadere in quella tentazione di “guerra”, di egoismo e conflittualità tra l’uno e gli altri, e bisogna ricostruire il senso della famiglia il restare uniti in questo momento storico è importantissimo.

Ora quel ragazzino dodicenne è troppo giovane per essere condannato dalla autorità giudiziaria, ma già grande per essere un puscher della camorra.

Tristemente però la condanna a quel giovanissimo ragazzo già e’ stata inflitta.

Certo non è una condanna che si sconta in un riformatorio.

Perché chi a dodici anni vive con l‘ aria della camorra arriverà ben presto a non respirare più.

Quel ragazzino un giorno nel rimpiangere quella vita non vissuta da uomo libero ed onesto chiederà scusa al mondo intero ma prima di tutto a se stesso..

Gennaro Ciliberto
Tdg contro la camorra spa

http://www.stampacritica.it/Primo_Piano/Voci/2014/9/18_La_gioventu_della_camorra.html