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La “Formia Connection”. Perché la Procura di Latina non ha proceduto per la parte relativa al “voto di scambio”?

ED ORA, DOPO LA SENTENZA EMESSA PER I REATI ORDINARI, AVANTI CON I PROCEDIMENTI RELATIVI ALLA PARTE DELL’INCHIESTA “FORMIA CONNECTION” CHE RIGUARDA IL VOTO DI SCAMBIO

Non riusciremo mai a comprendere le ragioni per le quali, malgrado le scrupolose intercettazioni telefoniche fatte dal personale del Commissariato della Polizia di Stato di Formia, la Procura della Repubblica di Latina non abbia ritenuto di procedere per la parte relativa al “voto di scambio” dell’inchiesta “Formia Connection”.

In quelle intercettazioni sono provati, senza ombra di dubbi, i rapporti esistenti fra noti soggetti politici ed istituzionali della provincia di Latina e personaggi appartenenti a famiglie camorristiche e che oggi risultano condannati dalla sentenza emessa dal Tribunale pontino nell’ambito della stessa inchiesta.

Soggetti politici che chiesero i voti a tali personaggi.

Ma c’è dell’altro.

Un altro soggetto, che riveste la carica di consigliere comunale sempre di Formia, in una dichiarazione rilasciata tempo fa al “Il Sole 24 ore”, ha ammesso di intrattenere rapporti di amicizia con la famiglia cui appartiene il personaggio condannato.

Il comportamento della Procura di Latina è stato in questo vicenda veramente sorprendente.

Facciamo, pertanto, appello al nuovo Procuratore Capo perché disponga la riapertura del caso e faccia quanto è necessario per ristabilire un clima di legalità su un territorio, qual’è quello di Formia e dell’intera provincia di Latina, su cui ci sono pesanti condizionamenti delle mafie.