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La folle strategia della camorra di Torre Annunziata: bombe radiocomandate per sterminare i nemici

La folle strategia della camorra di Torre Annunziata: bombe radiocomandate per sterminare i nemici

Ciro Formisano

Per combattere la guerra di camorra contro i nuovi rampolli del Quarto Sistema, i Gionta stavano provando a mettere insieme un vero e proprio arsenale. Con tanto di bombe a mano e congegni esplosivi radiocomandati. Ordigni micidiali da far esplodere attraverso telecomandi a distanza. E’ il retroscena che emerge dall’inchiesta che nelle scorse settimane ha decapitato la nuova cupola dei Valentini, portando all’arresto di 19 persone. In cella sono finiti i boss, Valentino Gionta e Giuseppe Carpentieri: ritenuto l’ultimo capoclan della cosca. E anche le altre figure apicali dell’organizzazione che da quarant’anni detta legge in città, a cominciare da Teresa Gionta, figlia del padrino ergastolano e Valentino Gionta (classe 1983) nipote del boss ritenuto tra gli eredi al trono per la guida della consorteria criminale. Tra gli arrestati c’è anche Salvatore Palumbo, alias ‘o maccato, ritenuto figura di primo piano – dall’Antimafia – nelle gerarchie del clan. Un soggetto che si sarebbe occupato di pianificare – sostengono sempre gli inquirenti alla luce delle intercettazioni ambientali e telefoniche che lo vedono coinvolto – la vendetta della cosca dopo l’agguato che a maggio del 2020 ha portato al ferimento di Carpentieri. Nelle conversazioni Palumbo parla di nemici da ammazzare – i boss del Quarto Sistema – e anche delle armi nella disponibilità del gruppo di fuoco di cui avrebbe fatto parte per conto dei Valentini. Importante, sotto questo profilo, una conversazione captata dagli 007 della Dda di Napoli. Una intercettazione nella quale Palumbo – secondo l’interpretazione degli inquirenti – parlerebbe di un incontro, a Napoli, con un soggetto che avrebbe dovuto consegnargli delle armi. Incontro che sarebbe avvenuto nell’ottobre del 2020. Secondo la Dda, Palumbo ha richiesto al suo fornitore – il cui nome non viene citato nel provvedimento cautelare eseguito dai carabinieri di Torre Annunziata il 30 novembre scorso – di consegnargli dell’esplosivo con relativo congegno di detonazione a distanza. Nella stessa conversazione l’indagato afferma di essere anche in possesso di alcune bombe a mano di tipo militare. Per l’Antimafia quella intercettazione è un chiaro indizio della disponibilità di armi del clan e anche del tentativo dei Gionta di arricchire il proprio arsenale per colpire i nuovi nemici del Quarto Sistema, il sodalizio criminale guidato da figli e parenti di affiliati assassinati dai Gionta nel corso della guerra di camorra. Le indagini, tra l’altro, hanno fatto luce anche sull’incredibile catena di agguati e delitti che hanno caratterizzato il 2021. Un anno di sangue e terrore generato dal feroce scontro armato tra le due cosche. Un clima di tensione che ha avuto il suo apice nell’omicidio di Francesco Immobile, ritenuto vicino al clan Gallo e assassinato, il 12 settembre scorso, davanti alla chiesa di Sant’Alfonso. Omicidio per il quale sono stati arrestati, a fine novembre, tre giovani indagati accusati di aver agito in nome dei Valentini di Torre Annunziata.

Fonte:https://www.metropolisweb.it/2022/01/02/la-folle-strategia-della-camorra-torre-annunziata-bombe-radiocomandate-sterminare-nemici/