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La corruzione ha raggiunto in Italia livelli altissimi. Una nota di Stefano Zolea

Il marciume della corruttela politica sta arrivando in Italia a vertici inusitati per un paese europeo. Esistono delle reti enormi di interessi e di congreghe che non hanno alcuna cura dell’interesse generale del paese: anzi è la spudorata difesa dell’interesse privato la loro unica religione, al di là di grotteschi richiami all’interesse dell’universo o a un dio minore, nume anomalo degli affari. Per far questo costruiscono leggi e regolamenti ad hoc per evitare il controllo dei giudici penali e contabili. Quando non sono riusciti a modificare le leggi, cercano di corrompere tutti per evitare che esca qualcosa di incontrollato. Per assicurarsi i loro pascoli elettorali autorizzano fiumi di cemento e di costruzioni in combutta con le mafie; quando non basta le aziende, pubbliche o private che siano, organizzano evasioni fiscali immense e fondi neri, con i cui proventi si finanziano, sempre tramite le mafie, nuovi pascoli elettorali di voto di scambio. La nostra nausea e il nostro ribrezzo è al massimo livello, come quella di tutti gli italiani onesti, che pian piano si cominciano a svegliare dal loro torpore e dal sonno della ragione che li ha ottenebrati per anni. Speriamo che il numero di chi apre gli occhi cresca.