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La classe politica pontina,tutta intera ,da sinistra a destra,diserta il Convegno antimafia di Sperlonga i cui relatori sono stati magistrati e rappresentanti delle forze dell’ordine.Un comportamento che non ha bisogno di commenti perché é eloquente più di mille parole

Grazie alla costante collaborazione con l’ Associazione antimafia “Antonino Caponnetto” sono state presentate alla Camera dei Deputati due interrogazioni parlamentari – rivolte al ministro Orlando – a prima firma di Cristian Veg Iannuzzi:

” la prima, sottoscritta oltre che da me dal collega Massimiliano Bernini – ed oggi finalmente disponibile sul sito della Camera – mentre era già stata depositata la settimana scorsa e disponibile sul sito del Senato (a firma Simeoni, Vaccia…no, Fucksia), chiede ai Ministri competenti di far luce sulla trattativa Stato-camorra, che sarebbe stata condotta già alla fine degli anni ’90, tra esponenti di primo piano della criminalità organizzata ed esponenti delle istituzioni e dei servizi segreti.

” la seconda riguarda la società Icem Srl che benché interdetta ai fini antimafia per collegamenti indiretti con la criminalità organizzata relativamente ai lavori per il porto di Anzio sembra non sia stata interessata da alcun provvedimento prefettizio per i lavori di completamento e ammodernamento della darsena del porto di Formia per i quali, a seguito di procedura di gara, è risultata aggiudicataria.”

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foto di Cristian Veg Iannuzzi.
Cristian Veg Iannuzzi

24 maggio · 

grazie alle segnalazioni dell’Associazione antimafia “Antonino Caponnetto”, di cui mi pregio di essere un iscritto, questa settimana ho presentato due interroga…zioni parlamentari al Ministro Orlando.

la prima, sottoscritta oltre che da me dal collega Massimiliano Bernini – ed oggi finalmente disponibile sul sito della Camera – mentre era già stata depositata la settimana scorsa e disponibile sul sito del Senato (a firma Simeoni, Vacciano, Fucksia), chiede ai Ministri competenti di far luce sulla trattativa Stato-camorra, che sarebbe stata condotta già alla fine degli anni ’90, tra esponenti di primo piano della criminalità organizzata ed esponenti delle istituzioni e dei servizi segreti. 

la seconda riguarda la società Icem Srl che benché interdetta ai fini antimafia per collegamenti indiretti con la criminalità organizzata relativamente ai lavori per il porto di Anzio sembra non sia stata interessata da alcun provvedimento prefettizio per i lavori di completamento e ammodernamento della darsena del porto di Formia per i quali, a seguito di procedura di gara, è risultata aggiudicataria.

nel dettaglio:

L’INTERROGAZIONE SU TRATTATIVA STATO-CAMORRA
la trattativa tra Stato e camorra, confermata dalle dichiarazioni rese dal boss Carmine Schiavone già nel 1997 e documentata successivamente dall’allora giornalista Rosaria Capacchione – attuale senatrice del Pd e membro della Commissione parlamentare Antimafia – avrebbe avuto ad oggetto, tra l’altro, la gestione e lo smaltimento dei rifiuti nel basso Lazio.
il progressivo radicamento della criminalità organizzata nella provincia di Latina, come è emerso dalla relazione della procura della Direzione distrettuale Antimafia, sarebbe stato consentito anche dal mancato coordinamento delle procure locali che hanno troppo spesso rubricato la massa dei reati fatti oggetto di indagine, in realtà di stampo mafioso, in fatti di criminalità comune.
prendendo a spunto quanto già avvenuto in tal senso nel caso Fondi, con riferimento al mancato scioglimento del comune per infiltrazioni del clan di ‘ndrangheta dei Tripodo, per il quale dura era stata la reprimenda della procura distrettuale antimafia di Roma nei confronti della procura di Latina, ho dunque evidenziato il rischio che, anche in relazione all’inchiesta in corso presso la Procura di Latina, denominato sistema Sperlonga, possa essere sottovalutata la matrice mafiosa dei reati contestati.
l’interrogazione, lungi dall’entrare nel merito delle competenze, anche territoriali, della magistratura, intende sollecitare l’azione dei ministri in indirizzo circa l’effettività e la veridicità di quanto appreso dalla stampa e dalla Procura distrettuale antimafia di Roma e di verificare l’opportunità di investire il Consiglio Superiore della Magistratura e la Procura Generale della Corte di Appello di Roma riguardo la sussistenza di presunte e indebite derubricazioni o parcellizzazione di reati di competenza della DDA verificatesi presso gli Uffici Giudiziari Pontini.
link al testo compelto: 
http://aic.camera.it/aic/scheda.html…

L’INTERROGAZIONE SUI LAVORI AL PORTO DI FORMIA
sempre attraverso delle segnalazioni dell’associazione Caponnetto ed in collaborazione con alcuni colleghi del Senato – dove è stata presentata analoga interrogazione – ho presentato una interrogazione parlamentare al Ministro Orlando riguardo i lavori al porto di Formia.
l’interrogazione prende spunto dalla vicenda della società Icem Srl, interdetta ai fini antimafia per collegamenti indiretti con la criminalità organizzata relativamente ai lavori per il porto di Anzio che sembra non sia stata interessata da alcun provvedimento prefettizio per i lavori di completamento e ammodernamento della darsena del porto di Formia per i quali, a seguito di procedura di gara, è risultata aggiudicataria.
così ho chiesto al Ministro se non ritenga opportuno svolgere ogni attività di sua competenza in merito alla sussistenza e alla natura dei collegamenti fra le società aggiudicatarie di appalti pubblici e le organizzazioni criminali, al fine di impedire che le società interdette per mafia possano essere invitate a partecipare a gare pubbliche
link al testo completo: 
http://aic.camera.it/aic/scheda.html…

LA REAZIONE DELLA STAMPA LOCALE
dopo la pubblicazione in Senato delle interrogazioni suddette, si sono registrate reazioni contrapposte da parte dei principali quotidiani di Latina. mentre Il Giornale di Latina ha pubblicato un articolo per enunciare semplicemente le interrogazioni con un articolo in cui si descrivevano nel merito, il quotidiano concorrente Latina Editoriale Oggi si è distinto per un curioso articolo in cui critica aspramente l’interrogazione sulla trattativa Stato-camorra, definendola senza mezzi termini imprecisa e piena di errori.
colgo dunque l’occasione per replicare all’articolo pubblicato il 21 maggio sul giornale “Latina, Editoriale oggi” dal titolo “L’interrogazione con troppi errori”, che fa riferimento al testo della suddetta interrogazione, presentata in Senato a firma di Ivana Simeoni, Giuseppe Vacciano e Serenella Fucksia, nel quale si contestano in modo in verità molto confuso, delle supposte imprecisioni. quanto riportato nell’articolo, non solo non corrisponde al vero, ma denota anzi una palese contraddizione con l’articolo “Le sviste sulle cosche locali”, pubblicato il 2 settembre 2009, sul giornale “Latina Oggi” a firma di Alessandro Panigutti, attuale direttore del giornale “Latina editoriale oggi”. infatti nel citato articolo del 2009, si riprendono testualmente alcuni passi delle dichiarazioni dei sostituti procuratori della DDA di Roma, Diana De Martino e Francesco Curcio, per evidenziare come – nella stragrande maggioranza dei casi – i reati di stampo mafioso riconducibili alla criminalità organizzata presente nel sud pontino venissero rubricati dalla procura di Latina in fatti di criminalità comune, impedendo in tal modo un’efficace azione di contrasto da parte della magistratura.
curioso in particolare l’inciso nel quale la giornalista ci ricorda “nonostante sia noto a tutti, che la procura ordinaria di Latina non è competente per reati che abbiano l’aggravante dello stampo mafioso, e quindi quando se li trova davanti deve inviare gli atti alla DDA di Roma”. tale affermazione, tanto vera quanto ovvia, dovrebbe suggerire alla giornalista la conclusione che i fatti criminosi non nascano con la patente di reati mafiosi, ma lo diventino solo a seguito della sapiente attività investigativa della magistratura. proprio quella che è mancata alla procura pontina nel caso Fondi e che è nostro interesse primario garantire in relazione alle indagini attualmente in corso nel sud pontino.
ci tengo a precisare che sono sempre stato stremo difensore della libertà di stampa e di espressione ed in più occasioni, in questa legislatura, ho presentato delle interrogazioni – una proprio il 3 febbraio di quest’anno, in cui citavo delle vicende che coinvolgevano tra gli altri giornalisti l’autrice del suddetto articolo per chiedere al governo di garantire la libertà di stampa e la libertà d’espressione e di tutelare chi è addetto a informare l’opinione pubblica da chi la minaccia, anche attraverso l’utilizzo strumentale della querela.
quindi ribadisco il mio/nostro profondo rispetto della libertà di stampa, anche quando critica il mio e di altri lavoro parlamentare. ma credo sinceramente che, almeno in questo caso – come ho testé argomentato – il quotidiano Latina Editoriale Oggi abbia preso una grossa cantonata.