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La centrale a carbone di Civitavecchia

Movimento No Coke Alto Lazio: “non facciamo sconti, la nuova AIA per TVN è doverosa”

Il 26 Febbraio si è tenuta la prima riunione della Conferenza dei Servizi indetta dal Ministero dell’Ambiente per il riesame dell’Autorizzazione Integrata Ambientale della centrale a carbone di Civitavecchia.

Le popolazioni del comprensorio inquinato, erano rappresentate dai comitati ammessi in conferenza, popolazioni orfane dei loro sindaci, evidentemente interessati solo agli accordi economici e non certo a tutelare la salute delle comunità amministrate,.

I comitati hanno puntualmente denunciato le illegalità e le anomalie celate dietro l’impianto in costruzione nel sito di Torrevaldaliga Nord ed il relativo procedimento autorizzativo.

La Conferenza ha preso atto delle Osservazioni che il Movimento No Coke Alto Lazio e il Forum Ambientalista hanno presentato per denunciare, tra gli altri aspetti, l’avvio delle fasi di collaudo in assenza di qualsivoglia controllo, lo scarico del carbone in violazione delle prescrizioni VIA, nonché i pericolosi limiti emissivi richiesti dal gestore.

Limiti più alti o più bassi significano quantità maggiori o minori di emissioni e conseguentemente più o meno morti e malati delle gravi patologie provocate dalle sostanze emesse dalla combustione del carbone.

I membri della Conferenza sono stati gravati della responsabilità di avallare, con la loro decisione, l’imposizione di un mega-impianto a popolazioni vittime, anche del silenzio colpevole delle autorità sanitarie e dell’Osservatorio Ambientale prescritto dalla VIA. Nessuno ha provveduto a rilevare l’ attuale stato di salute delle popolazioni e nessuno ha attuato alcun controllo nella fase di avviamento a carbone dell’unica unità per la quale Enel ha dichiarato l’accensione a carbone per il 22 dicembre scorso.

La procedura di riesame è comunque riduttiva rispetto alla gravità delle questioni aperte.

Prima tra le anomalie riscontrate e rappresentate è la circostanza che Enel, dal 24 dicembre scorso, sta esercendo l’impianto a carbone senza autorizzazione integrata ambientale, in quanto quella contenuta nell’Autorizzazione unica rilasciata nel 2003 è scaduta. Enel pretende di prorogare impropriamente tale scadenza utilizzando un’inefficace registrazione EMAS che è stata rilasciata, invece, per un impianto completamente diverso da quello attuale.

I comitati, il Forum Ambientalista e i tecnici del movimento no coke Alto Lazio, sono stati ascoltati dai rappresentanti della conferenza e sono state depositate agli atti anche le denunce prodotte alla procura di Civitavecchia riguardo le gravi omissioni sulla riconversione a carbone di TVN.

La conferenza dei servizi ha rimandato la decisione entro un mese.

I cittadini si aspettano dal Ministero dell’Ambiente che il rispetto per la natura, e per l’agricoltura in ambito di sicurezza alimentare per l’uomo e per gli animali, sia prioritario rispetto allo scopo economico e del guadagno che vi è dietro all’uso del carbone.

Ricordiamo che il comprensorio vive al 70% su un’economia agricola e turistica e che deve essere salvaguardata, soprattutto dal pericolo dell’inquinamento ambientale.

Se le prove delle gravi omissioni ed illegittimità, prodotte alla conferenza dei servizi, non venissero prese in considerazioni, saremo costretti a ricorrere ad una denuncia alla Procura della Repubblica e alla Corte di Giustizia Europea.

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