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LA CAMORRA NEL COMUNE DI CASERTA – I Commenti del vicesindaco su Grillo e sull’attività della Dda

LA CAMORRA NEL COMUNE DI CASERTA. Leggete queste intercettazioni. Al di la del loro rilievo giudiziario, ci dite se è possibile che uno che ricopriva la carica di vicesindaco potesse parlare in questo modo di Grillo e dell’attività della Dda? Le versioni addomesticate

Ecco le risposte concrete a chi, solo per stupidità e incapacità culturale di rapportarsi ai contenuti dei nostri articoli, ha parlato di campagne denigratorie e stupidaggini affini. Per cui, quando noi, come dite voi, prendiamo “di mira qualcuno” evidentemente abbiamo cognizione e fondatissime motivazioni, come poi, puntualmente, dimostra la storia degli atti giudiziari: Ferraro, Rosa De Lucia e tanti altri ancora

CASERTA – Per capire quanto Enzo Ferraro debba rallegrarsi per la marca garantista che ha avuto la magistratura nei suoi confronti, sottraendolo dalle afflizioni del carcere e riducendolo solo ai domiciliari, basta leggere queste due intercettazioni che probabilmente, sul piano della specifica contestazione di reato rappresentano solamente uno degli elementi forse neanche quello decisivo, ma che chiariscono, senza tema di smentita, un dato di fatto che diventa incontrovertibile: Enzo Ferraro era perfettamente consapevole delle attività e anche dei patrimoni non dichisrati da Angelo Grillo.

E quando si trova in auto nel 2014, cioè da vicesindaco della città capoluogo con il suo amico Gaetano Barbato, Ferraro parla come un sodale, cioè come uno che si duole del fatto che la Dda, cioè l’autorità giudiziaria, cioè la procura della repubblica italiana, cioè magistrati che operano in nome e per conto dello Stato di diritto di cui Ferraro, da vicesindaco di una città importante avrebbe dovuto sentirsi parte integrante, sequestrino beni, nella specie immobili nella città di Capua.

Non solo: ma Ferraro analizza anche gli errori che angelo Grillo avrebbe fatto, non certo nella commissione dei reati, ma di non essere stato bravo, all’altezza dell’attività di nascondere il proprio patrimonio non facendolo andare nelle mani di chi, di questo patrimonio, ordinava il sequestro.

A qeul tempo, Angelo Grillo era stato arrestato da poco meno di un anno e si trovava già al 41 bis. Gaetano Barbato vuole abbandonare la nave che sta affondando e, come dice lui, “si vuole togliere di mezzo” dalla cooperativa “Voglia di Vivere” che ha anche il problema di dover nominare il nuovo presidente visto che la prestanome Alessandra De Rosa, vuol mollare dopo una visita fattale dalla polizia.

Ma Barbato, prima di andare via, deve aspettare che il comune di Caserta paghi delle fatture. Ed è di questo che lui investe Ferraro, che si impegna affinchè Voglia di Vivere venga pagata, conoscendo perfettamente i motivi per cui esiste questa premura. Motivi tutt’altro che edificanti e di cui lui, in tutta evidenza, si sente parte.

Il rapporto tra Gaetano Barbato ed Enzo Ferraro è forte, intenso, al punto che Gaetano Barbato quando si comprende che sono in corso indagini sui viaggi a Sharm el Sheik, fa consigliare a molti di quelli che a quei viaggi hanno partecipato gratuitamente, accettando il regalo fattogli da Angelo Grillo, di dire che i soldi li avevano dati a lui, cioè a Barbato.

Una versione consigliata a Enzo Ferraro e che – così è osservato nell’ordinanza – Ferraro, puntualmente utilizza quando viene ascoltato nel famoso interrogatorio della Dda, non sapendo, evidentemente che  magistrati già erano al corrente, attraverso le intercettazioni, del fatto che quella fosse una versione addomesticata.

Tutto qui: noi non abbiamo mai nutrito un’antipatia personale nei confronti di Ferraro. Non l’abbiamo nutrita e tantomeno la nutriamo adesso. Tutte le posizioni che abbiamo assunto negli anni nei suoi confronti, al pari di quelle che assumiamo nei confronti di chi afferma di essere preso di mira da campagne calunniose e diffamatorie da parte nostra, sono frutto di cognizione, di una valutazione consapevole sulla qualità delle persone all’interno della funzione che svolgono, direttamente nel settore pubblico o come beneficiari di risorse da questo erogate.

G.G.

 

QUI SOTTO IL TESTO INTEGRALE DELL’ORDINANZA

 

 

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cinque

 

PUBBLICATO IL: 19 giugno 2016 ALLE ORE 18:42

fonte:www.casertace.net