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La camorra e la politica.Di fronte ad uno scenario così inquietante .lo Stato,se Stato é,dovrebbe incoraggiare e sostenere coloro che si ribellano alla camorra ,i ITestimoni di Giustizia ed,invece,come appare nel caso di Luigi Leonardi,esso li ignora,li isola,li lascia soli ,vittime dei loro aguzzini.C’é da domandarsi a questo punto da quale parte siano i rappresentanti di questo Stato,nel caso specifico i Prefetti di Napoli e di Caserta.

Paolo Mancuso, oggi procuratore capo a Nola, da coordinatore della Dda napoletana coniò la definizione di «rapporto sinallagmatico». Era la relazione pericolosa a tre imprenditoria-politica-camorra, dai confini sfumati e dalla dimostrazione processuale difficile, che cominciavano a svelare i pentiti agli inizi degli anni ’90 del secolo scorso. Nelle ordinanze dei magistrati comparivano i nomi di «imprenditori camorristi», gente «pulita» che trovò conveniente sedersi a tavolino con i capiclan per accordi sui grandi appalti.

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